Un anno a Bruxelles vale 39 mila euro di buonuscita

Lo stipendio mensile riscosso dagli europarlamentari è pari a 8.020 euro lordi Un’ulteriore indennità di 4.299 euro è destinata a coprire le spese di gestione
Di Claudio Baccarin
BARSOTTI - PRESENTAZIONE CANDIDATI PD ALLE EUROPEE. da destra: FRANCO FRIGO, FLAVIO ZANONATO, ALESSANDRA MORETTI, DEMENECH, VANTINI, ZANONI ANDREA
BARSOTTI - PRESENTAZIONE CANDIDATI PD ALLE EUROPEE. da destra: FRANCO FRIGO, FLAVIO ZANONATO, ALESSANDRA MORETTI, DEMENECH, VANTINI, ZANONI ANDREA

PADOVA. Comunque vada, sarà un incasso. Basta infatti un anno di presenza sugli scranni continentali per aver diritto all'indennità transitoria, ovvero l'incentivo al reinserimento lavorativo, previsto per i parlamentari europei. Il democratico padovano Franco Frigo, il forzista piemontese Fabrizio Bertot, l'ex Pd senese ora berlusconiano Franco Bonanini e l'azzurra ligure Susy De Martini - approdati a Strasburgo e Bruxelles nella primavera 2013 - sperano ovviamente di essere rieletti il 25 maggio. Ma se non dovessero centrare l'obiettivo, potranno contare su 39 mila euro, pari a sei mesi di stipendio netto. Briciole se si pensa che Cristiana Muscardini (accomodata a Strasburgo dal 1989) percepirà 190 mila euro di buonuscita (l'equivalente di 24 mesi di stipendio).

Ma quanto guadagna un parlamentare europeo? Il nuovo statuto, entrato in vigore il primo luglio 2009, prevede che il salario di un deputato corrisponda al 38,5% di quello di un giudice della Corte di Giustizia Europea. L'indennità parlamentare mensile ammonta, per il 2014, a 8.020,53 euro lordi. Questa cifra è soggetta a un'imposta comunitaria e a un contributo per l'assicurazione anti-infortunistica: sicché, al netto, a ogni eurodeputato restano in tasca 6.250,37 euro.

Allo stipendio si aggiunge l'indennità mensile (4.299 euro) che va a coprire le spese sostenute dal parlamentare nel Paese in cui è stato eletto: spese di gestione dell'ufficio di deputato, spese di telefono e postali, costi per l'acquisto e la manutenzione dei computer. Attenzione: l'indennità viene dimezzata se l'europarlamentare non partecipa alla metà delle sedute plenarie di un anno (da settembre ad agosto).

La pensione, che scatta al compimento del sessantatreesimo anno di età, ammonta al 3,5% dell'indennità per ogni anno compiuto di esercizio del mandato (fino a un massimo complessivo del 70%). Dal luglio 2010 i nuovi europarlamentari non possono più beneficiare invece del fondo di vitalizio volontario introdotto nel 1989. Per quanto riguarda le spese di viaggio, il nuovo statuto prevede che gli eurodeputati, che un tempo percepivano un forfait per i trasferimenti tra casa e Bruxelles, esibiscano le pezze giustificative e siano rimborsati per il costo effettivo del loro tragitto. I biglietti vengono rimborsati fino a concorrenza di una tariffa della classe "business" per i viaggi in aereo; di una tariffa di prima classe per i viaggi in treno; del limite di 50 centesimi di euro al chilometro nel caso di viaggio in auto privata. Per coprire le spese per partecipare a incontri o conferenze in Paesi diversi da quello in cui risiedono, gli europarlamentari ricevono inoltre un'indennità annuale (pari a 4.243 euro) che copre le spese di viaggio e di alloggio e gli altri costi connessi. È prevista, infine, un'indennità forfettaria di 304 euro per ogni giorno di presenza dei deputati in veste ufficiale, a condizione che abbiano firmato un registro per attestare la loro presenza. Questa indennità di soggiorno copre le spese di vitto e alloggio. Per le riunioni al di fuori del territorio comunitario l’Europarlamento versa 152 euro al giorno.

Argomenti:elezioni 2014

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