Vaccini, si parte con gli addetti del turismo cinquantamila dosi riservate alla categoria

Sono già 284 mila le prenotazioni nella fascia 12-39 anni. Zaia: il peggio è passato, il Veneto avrà un nuovo Rinascimento
Filippo Tosatto
Zago Godega di Sant'Urbano Luca Zaia in visita al Vax Point
Zago Godega di Sant'Urbano Luca Zaia in visita al Vax Point

Venezia

Un vero assalto digitale quello scatenato un minuto dopo la mezzanotte al portale vaccinale del Veneto. Protagonisti gli adolescenti, i ragazzi e i giovani adulti che rientrano nella fascia 12-39 anni, fin qui esclusa dalla campagna di massa a beneficio della popolazione âgée a rischio più elevato. A mezzogiorno, puntualizza Luca Zaia al briefing di Marghera, le prenotazioni ammontavano già a 250 mila per svettare a 284.019 alle cinque pomeridiane: «Una cifra inaspettata, si è accesa quasi una competizione e in tanti hanno festeggiato postando sui social l’appuntamento “strappato” a tempo record. Bravi ragazzi, date prova di grande spirito civico, ricordate comunque che le agende delle Ulss resteranno aperte fino al 4 agosto».



Tant’è: di questo passo, a fronte di una coorte stimata in 1,3 milioni (con una modesta quota di fragili, disabili e sportivi già intercettata) le 700 mila dosi iniziali stanziate sembrano destinate al rapido esaurimento. A proposito di somministrazione, oggi, a mezzodì, sarà la volta degli operatori del turismo: «Chi entra nel sito e vede respinto il codice fiscale può utilizzare il sistema della “forzatura” del sistema cliccando sull’apposita casella, convocato al centro vaccinale firmerà una dichiarazione in cui afferma di lavorare nel comparto». Nel circuito dell’accoglienza operano circa 80 mila persone, in parte già immunizzate: «Da qui a domenica i posti liberi sono 9 mila, poi saliranno a diecimila la settimana fino al tetto di 50 mila. Abbiamo attivato canali che si sovrappongono, per età e categorie, tenendo conto che ci sono anche i richiami da completare. Occorre un attimo di pazienza, stiamo dando il colpo di coda e il target dell’immunità di gregge, se le consegne di vaccini saranno puntuali, è a portata di mano».



Non solo flaconi e siringhe, oggi è in programma la riclassificazione dei gradi di rischio da parte del ministero della Salute e l’ingresso del Veneto in zona bianca, con la sospirata abolizione del coprifuoco a partire da lunedì 7, sembra scontata: «In effetti il nostro indice Rt di trasmissibilità del virus è 0,64 mentre i tassi di occupazione in area medica e terapie intensive viaggiano sul 4% e l’incidenza dei contagi per centomila abitanti è crollata a 19». Indicatori rassicuranti, lontani dalle soglie di rischio sperimentate in precedenza. Al riguardo il governatore annuncia che il “cessato pericolo” sarà accompagnato da un’ordinanza regionale «che non introdurrà alcun divieto ma fornirà le istruzioni per l’uso, chiarendo dubbi e perplessità».



Tutto bene quindi? Non proprio. Permane il dissenso intorno al numero di commensali ammessi al tavolo nei ristoranti al chiuso: non più di 4, secondo il ministro Speranza; da 8 a 10, rilancia la collega Gelmini; nessun limite alzano il tiro le regioni, con un occhio - anzi entrambi - all’imminente stagione vacanziera. «Limitarli a quattro mi sembra francamente un’assurdità, dei cento chilometri di marcia anti-Covid ne abbiamo coperti 99, i numeri della pandemia calano in tutto il Paese e gli ospedali si svuotano, sono il primo a raccomandare prudenza e uso della mascherina ma ulteriori restrizioni delle libertà oggi mi sembrerebbero ingiustificate». Si vedrà.



Dal superamento dell’emergenza sanitaria al rilancio dell’economia dissestata tra distruzione di posti di lavoro e imprese in affanno. La Regione farà la sua parte? «Una mano la diamo già, lasciando ogni anno 1,4 miliardi nelle tasche dei cittadini grazie alla rinuncia dell’addizionale. Il compito è gravoso e l’entità di risorse necessarie può derivare solo dal Recovery plan, un traguardo che non possiamo fallire. Detto ciò, abbiamo scollinato la crisi, superando le fatiche più dure, ora ci attendono la ripartenza e la crescita del Pil: penso che avremo un nuovo Rinascimento in Veneto, anzi ne sono sicuro». —



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