Vaia, Ugo Soragni è il nuovo commissario per la ricostruzione

VENEZIA. Uno dopo l’altro, Luca Zaia smette gli incarichi commissariali ad acta ricevuti dal Governo in occasione delle calamità che hanno investito il Veneto. Prima la rinuncia al mandato riguardante l’inquinamento da Pfas di acque e suolo; poi le dimissioni da commissario all’emergenza provocata da neve e alluvioni; infine, la restituzione della delega a sovrintendere la ricostruzione post Vaia.
Se nelle prime occasioni a succedergli è stato il veterano Nicola Dell’Acqua - da gennaio direttore dell’agenzia Veneto Agricoltura, il veronese è un esperto in materia di criticità ambientali - al delicato compito di pilotare la rinascita nei luoghi devastati dall’uragano di fine ottobre 2018, il Governo ha chiamato l’architetto Ugo Soragni, vicentino di nascita, direttore generale dei Musei al ministero dei Beni e delle attività culturali, nonché sovrintendente, nel recente passato, dei beni archeologici e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia.
Spetterà a lui coordinare il completamento dell’opera di ricostruzione a fronte di un disastro che ha raso al suolo nove milioni di metri cubi di bosco, danneggiando infrastrutture e abitazioni nel cuore della montagna bellunese e vicentina, con oltre mille cantieri impegnati nelle attività di pulizia e ripristino.
Ma perché Zaia ha via via rinunciato a questi compiti? Voci raccolte nell’amministrazione regionale alludono a incomprensioni e dissidi tra dirigenti sul versante Vaia, tali da indurlo al passo indietro. Il suo staff però indica una motivazione più lineare, legata all’impegno «quotidiano e h 24» richiesto, da quattordici mesi a questa parte, dal contrasto alla pandemia. Un onere tale da impedire, materialmente, al governatore la cura di altri dossier. —
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