Valente segretario del Consiglio regionale

VENEZIA. Valente, di nome e di fatto. Cinquantasei anni, laurea in Giurisprudenza al Bo, nella pubblica amministrazione dal 1986 (quando ha vinto un concorso di funzionario amministrativo di settimo...

VENEZIA. Valente, di nome e di fatto. Cinquantasei anni, laurea in Giurisprudenza al Bo, nella pubblica amministrazione dal 1986 (quando ha vinto un concorso di funzionario amministrativo di settimo livello all’Ente Provincia Autonoma di Trento), Roberto Valente (nella foto) è da ieri il segretario generale del Consiglio regionale. È stato votato dall’assemblea di Palazzo Ferro Fini: 43 sì, tre contrari e due schede bianche. Che Valente fosse destinato a una carriera prestigiosa lo si era capito fin dalla tesi di laurea, in Storia del diritto italiano, che nel luglio 1983 meritò il premio “Giuseppe De Vergottini” conferito dall’ateneo bolognese. Abilitato alla professione di avvocato nel 1990, Valente è arrivato a Venezia nel 1988. Vicesegretario del Consiglio regionale dal 2014, dall’inizio della legislatura ha svolto le mansioni di segretario generale facente funzioni. Tra i contrari all’elezione di Valente figura Patrizia Bartelle, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle. «Non ho riserve sulla persona del dottor Valente - spiega Bartelle - su cui, dal punto di vista della professionalità, della preparazione, delle relazioni interpersonali e della disponibilità, non sono emerse criticità». L’esponente pentastellata contesta invece la procedura di elezione della nomina del segretario, arrivata dopo nove mesi di mandato. Proprio per questo ha depositato una proposta di modifica della legge regionale 53/2012: «Non si capisce perché il debba essere nominato dal consiglio e non dall’ufficio di presidenza».

Claudio Baccarin

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