«Van Gogh si farà»: Padova conferma l'appuntamento con "I colori della vita"

L'esposizione a cura di Marco Goldin al Centro Altinate segnerà la ripartenza culturale post-Covid della città, gli spazi rivisti e ampliati per garantire le distanze di sicurezza
Il sindaco di Padova Sergio Giordani con il curatore della mostra Marco Goldin
Il sindaco di Padova Sergio Giordani con il curatore della mostra Marco Goldin

PADOVA. La Città scommette su Van Gogh per la ripartenza post Covid. Una sfida che deve fare i conti con le norme di distanziamento sociale imposte dalla pandemia e soprattutto con il rischio di una seconda ondata autunnale. Ma amministrazione e “Linea d’ombra”, la società di Marco Goldin, hanno deciso di confermare le due mostre del ciclo “Le meraviglie del colore” in programma nel biennio 2020-2022. Si parte il 10 ottobre con “Van Gogh. I colori della vita” con decine di opere in arrivo, soprattutto dal Kroller-Muller Museum di Otterlo, uno dei più importanti al mondo sull’opera dell’amatissimo artista olandese.

Il rischio annullamento

Non era affatto scontata la conferma dell’attesa mostra autunnale padovana. Il Covid-19 ha terremotato il mondo delle esposizioni culturali e fino a pochi giorni fa neppure si conoscevano le linee guida per la riapertura. Tanto che lo scorso 18 maggio la “Linea d’ombra” di Goldin aveva inviato una nota al Comune di Padova con cui comunicava che il progetto non era più «finanziariamente sostenibile». 

È iniziata dunque una lunga trattativa tra Palazzo Moroni e il curatore trevigiano. Impossibile un finanziamento pubblico, visto che tutte le risorse disponibili sono state dirottate sull’emergenza sociale che ha fatto seguito alla pandemia. L’accordo si è poi trovato su un utilizzo più ampio del centro San Gaetano.

Il contratto da rifare

Per questo motivo il contratto che legava Goldin a Padova per un biennio è stato annullato e ora dovrà essere riscritto alla luce delle norme anti-Covid. In pratica gli spazi del centro culturale di via Altinate, nel pieno centro di Padova, che saranno ceduti gratuitamente a “Linea d’ombra” dovranno essere allargati per permettere una maggiore capienza. Ma la società organizzatrice continuerà ad assumersi il rischio d’impresa finanziando interamente l’iniziativa. È probabile, infatti, che in autunno siano ancora in vigore le norme che impongono il distanziamento sociale di almeno un metro, assieme a molte altre precauzioni per contenere il contagio.

Dunque nei 182 giorni di mostra dovrà essere assicurata la possibilità di visita ad almeno 200 mila visitatori, per avere una sostenibilità economica. Non è ancora certo se il format della mostra rimarrà quello presentato nel gennaio scorso, con 125 capolavori distribuiti in cinque sezioni con sette approfondimenti.

Una scelta coraggiosa

In realtà la conferma ufficiale dell’esposizione da parte di “Linea d’ombra” non è ancora arrivata. E il curatore Marco Goldin, in questo momento non facile, ha deciso di lasciare il “pallino” della comunicazione in mano al Comune. Da parte loro il sindaco di Padova Sergio Giordani e l’assessore alla Cultura Andrea Colasio, in una nota congiunta lodano il «coraggio» di Goldin. «Il Covid-19 ha sconvolto in tutto il mondo ogni certezza, specialmente nel settore culturale, imponendo una riprogrammazione degli eventi alla luce delle nuove norme di sicurezza. Come atto dovuto l’amministrazione sta quindi procedendo a rimodulare il contratto steso con “Linea d’ombra” e con Marco Goldin proprio alla luce di questa fase imprevista» spiegano da Palazzo Moroni. «Tuttavia nonostante i durissimi mesi da cui veniamo Padova è una città che vuole rilanciarsi con ottimismo, confermando la programmazione di grandi eventi e immaginando un autunno culturale di rilievo che vedrà simultaneamente grandi mostre e un rilancio internazionale di Urbs Picta, la candidatura a patrimonio dell’umanità Unesco. Ecco perché a breve giungeranno importanti e positive sorprese, come amministrazione abbiamo tutta l’intenzione di riaffermare Padova come grande città d’arte europea». 

Autunno di grandi eventi

È probabile dunque che quella di Van Gogh non sia l’unica mostra che caratterizzerà l’autunno padovano. Con grande gioia dei commercianti (in particolar modo albergatori e ristoratori) che sperano in una ripresa del turismo per tentare di salvare un 2020 altrimenti disastroso sotto il profilo economico. Di certo però la mostra di Goldin è l’evento più atteso, perché oltre ai capolavori di Van Gogh arriveranno dipinti di autori che hanno, a volte indirettamente, intrecciato il suo cammino: ovviamente Paul Gauguin, ma anche Pissarro, Signac, Bernard, Delacroix, Courbet, Millet, fino alle stampe giapponesi da Hiroshige a Kunisada. La pre-apertura delle prevendite aveva fatto registrare 7 mila biglietti “bruciati” in pochi giorni. Poi lo stop. E ora la speranza.

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