Vendevano le informazioni a investigatori privati: 9 arresti

TRENTO
Nove arresti e sette denunce. Forze dell’ordine smascherate dalle conversazioni su Telegram e WhatsApp: i carabinieri hanno aperto i cellulari anche senza il codice Pin. Nove gli arresti 7 le denunce; agenti dei carabinieri, della polizia e della finanza delle province di Roma Foggia e Bolzano erano al soldo dell’agenzia di investigazione privata Delmarco, con sede legale a Bolzano, operante con una sede anche a Trento.
In cambio di un compenso, gli agenti sfruttavano le proprie credenziali per l’accesso al portale interforze del sistema di indagine per poi passarle all’agenzia. Gli agenti fornivano così dati sensibili che poi l’agenzia investigativa utilizzava per i propri casi. L’illecito passaggio di informazioni riguarda anche l’agenzia investigativa Matrix di San Martino Buonalbergo.
Gli arrestati sono ai domiciliari su ordine del Gip Marco La Ganga. Arrestato il titolare dell’agenzia investigativa Mauro Delmarco, ex poliziotto di Cavalese; la sua agenzia, che ha sede legale a Bolzano, è da ieri posta sotto sequestro. Arrestato il titolare dell’agenzia investigativa Matrix di San Martino Buonalbergo, Matteo Zanboni, 49 anni di Verona; la sua agenzia veronese non è stata sequestrata. Gli altri sette arrestati sono: Cristian Tessadri della Gdf di Bolzano, 48 anni bolzanino; Rossana Romano, 49 anni di Bolzano e Peppino Spagnuolo, 60 anni di Bolzano, entrambi sono poliziotti; lui in pensione, lei in servizio, sono conviventi; Andrea Cervelli, 55 anni di Padova, tecnico informatico; Carmelo Carone, 41 anni di Taranto, Rosolia Luigi, classe ‘64 di Roma, entrambi carabinieri a Roma; un collaboratore di Del marco resta da rintracciare. Sette le persone denunciate per concorso in accessi abusivi a sistemi informatici. Si tratta di soggetti incensurati che avevano collaborato, a vario titolo, con Delmarco o che, sotto compenso, gli avevano chiesto di acquisire informazioni illecitamente.
A dare inizio alle indagini nel Nucleo investigativo dei carabinieri di Trento è stata la denuncia di una donna di Cavalese, alle prese con la separazione dal marito, un ex poliziotto trentino. La donna, nelle proprie abitazioni, a Predazzo e in Sardegna, si era trovata una cimice. Non solo, sul cellulare del marito aveva trovato anche delle foto che di cui lui, non poteva essere in possesso, se non attraverso vie a lei, evidentemente, sconosciute. La donna si era rivolta ai carabinieri di Cavalese. I militari avevano iniziato ad indagare, scoprendo che, dietro quel materiale, c’era la mano dell’agenzia Delmarco.
La vicenda aveva insospettito il Nucleo Investigativo dei Carabinieri. Era iniziata così un’attività telematica specifica di alto livello, che aveva preso le mosse dalla perquisizione dell’agenzia investigativa con sede legale a Bolzano e filiale a Trento. In seguito alla perquisizione erano stati trovati dei cellulari e, nel sistema informatico dell’agenzia, numerosi file audio. —
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