Veneto Innovazione, Zennaro si suicida

Il vicedirettore della società regionale si è gettato dal terrazzino di casa a Rovigo sembra a causa della depressione

ROVIGO

E’ stata la moglie Roberta, poco dopo le 10 di ieri a scoprire il corpo straziato di Enrico Zennaro. Il vicedirettore di Veneto Innovazione, per tanti anni direttore dell’associazione industriali di Rovigo, si era appena gettato dal terrazzino del terzo piano, finendo nel cortile interno della palazzina nella sua casa in via Celio nel cuore del centro storico di Rovigo. Ed è proprio lì che l’ha trovato la moglie pochi istanti dopo. Immediato l’allarme al 118 e ai carabinieri. Ma quando il Suem è arrivato sul posto, per Zennaro non c’era già più nulla da fare. Del decesso è stato informato il sostituto procuratore della repubblica Manuela Fasolato. Ad accorrere sul luogo della tragedia, anche il sindaco di Rovigo Bruno Piva e l’assessore Matteo Zangirolami.

Secondo le prime indiscrezioni, a spingere Zennaro, 61 anni, a troncare la sua vita con un gesto estremo, sarebbe stata la depressione che negli ultimi tempi lo aveva colpito.

Enrico Zennaro era un esponente noto e stimato del mondo economico polesano. Entrato a far parte dall’associazione industriali di Rovigo da giovanissimo, già nei primi anni ‘70, sotto la presidenza di Ferruccio Suriani, nel 1986 ne era diventato direttore. Carica che aveva mantenuto fino al 2002, quando era entrato a far parte della dirigenza di Veneto Innovazione. «E’ stato un fulmine a ciel sereno – commenta Raffaele Zanon, presidente dell’associazione regionale – nell’ultimo periodo non stava molto bene, ma mai avrei pensato a un epilogo tragico. Inizialmente, infatti, sembrava che si fosse trattato di un incidente». Zanon aveva sentito Zennaro solo qualche giorno fa, sul tavolo c’erano alcuni progetti da concludere: «La settimana scorsa il vicedirettore non era venuto a lavorare perché non stava bene – prosegue ancora il presidente di Veneto Innovazione – l’avevo sentito a ridosso del week end per confrontarci su alcuni progetti e bandi su cui stavamo lavorando. In quell’occasione gli avevo chiesto come andasse la salute e mi aveva detto che aveva forti giramenti di testa, mancamenti e che non riusciva a dormire. Per questo, prima di salutarlo, gli avevo raccomandato di riguardarsi, convinto che lo avrei rivisto comunque nel giro di qualche giorno».

Per Veneto Innovazione, garantisce Zanon, si tratta di una perdita grave sia sotto il profilo umano che da quello più strettamente professionale: «L’esperienza con gli industriali era stata molto importante dal punto di vista formativo» aggiunge annunciando che oggi contatterà i familiari «Tra i suoi compiti c’era anche quello di tenere i rapporti con i dirigenti della Regione. E lui era molto professionale, oltre ad avere un gran senso delle istituzioni. Ora dovremo trovare un modo per stare vicini alla famiglia».

Zennaro era molto conosciuto in Polesine: sotto la sua direzione dell’associazione industriali erano state pianificate infrastrutture importanti dallo sviluppo normativo e operativo dell’asse idroviaria del Fissero Canalbianco all’idea di realizzare il Censer, mentre in occasione del terremoto all’Aquila si era dato da fare per coordinare aiuti e supporto dal Polesine per le popolazioni dell’Abruzzo.

«A Enrico va tutta la mia riconoscenza per tutto ciò che ha costruito con impegno e dedizione in 30 anni di attività associativa – commenta il presidente di Unindustria Rovigo Gianmichele Gambato – di recente avevamo avuto occasione di condividere alcune riflessioni sul momento economico della nostra Provincia e stavamo valutando l’ipotesi di intraprendere un percorso di collaborazione su questi temi in cui il suo intervento sarebbe stato sicuramente qualificante, per la somma di professionalità ed esperienze maturate. La nostra associazione è oggi apprezzata e riconosciuta nell’ambito confindustriale veneto e nazionale anche grazie all’abilità con cui lui aveva reso visibile all’esterno la sua capacità programmatica e operativa».

(r.a.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova