Venezia, sequestrato il catamarano degli spritz in laguna: multa da 10 mila euro
Il catamarano “No Stress”, noto per aperitivi e cene in laguna, è stato sequestrato dai carabinieri: mancata licenza dopo le modifiche e dotazioni di sicurezza non aggiornate. L’armatore si difende: «Solo un errore burocratico»

La vela rosso granata, la sagoma del sassofonista sulla fiancata, il nome che è già un programma, “No stress”. Il catamarano degli aperitivi e delle cene in bacino è una vista ben riconoscibile in laguna eppure ieri, nonostante il sole bollente di un sabato stretto tra le festività “tedesche” dell’Ascensione e del Corpus Domini, il profilo del salottino veleggiante non si scorgeva da nessuna parte.
Lunedì, infatti, i carabinieri del nucleo natanti hanno fermato la barca e l’hanno messa sotto sigilli, contestandone gli illeciti di navigazione senza licenza e di mancato adeguamento delle dotazioni di sicurezza.
Le violazioni sono in capo al catamarano stesso - che infatti è stato sequestrato - ma le conseguenze riguardano sia il comandante che l’armatore, per cui l’articolo 1216 del codice della navigazione prevede ben 10 mila euro di multa. Andreas Albrecht, titolare della Venezia Catamaran, non nasconde la frustrazione nel fornire la sua versione dell’accaduto: «Si tratta di una banale mancanza burocratica, abbiamo già attivato il nostro avvocato e lunedì fisseremo l’appuntamento con l’ispettore: sono fiducioso che entro la fine della settimana prossima il catamarano sarà di nuovo in acqua».
In effetti la contestazione dell’Arma nasce dai lavori eseguiti sull’imbarcazione, che è stata trasformata in una sorta di locale galleggiante con tanto di divanetti e bar; la barca a vela, nella sua forma pensata in origine in cantiere, aveva tutte le autorizzazioni e le documentazioni del caso, ma dopo la trasformazione le carte non corrispondono più.
«La nuova conformazione è stata fatta approvare dalla Marina di Genova», continua Albrecht, «Purtroppo non è stato fatto il passaggio in Capitaneria a Venezia, è vero. In particolare, per quanto riguarda la sicurezza della navigazione, andava certificata la sostituzione della rete anteriore con una struttura fissa che, paradossalmente, rende la barca anche più sicura».
Se il catamarano è finito bloccato dai sigilli, comunque, è anche perché i carabinieri hanno deciso di estendere l’ispezione su tutti i fronti, coinvolgendo anche gli specialisti del nucleo lavoro e quelli dell’antisofisticazione: Nil e Nas stanno insomma esaminando tutti i permessi e i contratti, d’altronde parliamo di una barca che a bordo serve da bere e da mangiare e che organizza tour di ogni genere.
E, dopo la tragedia costata la morte ad Anna Chiti - morta a 18 anni mentre lavorava a bordo di una barca da turismo - l’attenzione su tutti questi fronti si è fatta altissima. In questo senso, però, l’armatore taglia ogni possibile sospetto con durezza: «Qualsiasi parallelismo con quella vicenda sarebbe scorretto: a bordo della “No stress” viaggiano un capitano e due marinai, tutti in regola con ogni abilitazioni e contratti e sempre presenti. E per ogni attività ci sono i permessi».
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