Venezia69, la sigla del festival affidata a Massi

L’animatore Simone Massi ha creato la «intro» che accompagnerà tutte le proiezioni: 30 secondi ottenuti da 300 disegni realizzati a mano

VENEZIA. E’ l’animatore, regista e illustratore italiano Simone Massi l’autore della nuova sigla della 69esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La nuova sigla (30 secondi, ottenuti da 300 disegni realizzati a mano che citano Fellini, Angelopoulos, Wenders, Olmi, Tarkovskij, Dovženko) sarà presentata a Roma in occasione della conferenza stampa della 69. Mostra di Venezia.

Simone Massi, fra gli ultimi pionieri dell'animazione “a passo uno”, ha all'attivo oltre 200 premi vinti nei principali festival nazionali e stranieri, ed è oggi ritenuto uno dei più importanti autori di cortometraggi di animazione a livello internazionale. Animatore indipendente, ha studiato Cinema di animazione alla Scuola d’arte di Urbino. In 15 anni ha ideato e realizzato (da solo e interamente a mano) 15 film di animazione che sono stati mostrati in 54 Paesi e che saranno riproposti alla 69. Mostra di Venezia, insieme a un inedito, «Animo resistente».

Per i suoi lavori Massi non si serve dell'uso del computer, ma realizza tutto a mano su carta, attraverso l'uso di matite, carboncini, gessetti, pastelli, grafite e china. La tecnica dei “graffi” adottata nelle ultimissime opere – che gli consente di completare 6-7 disegni al massimo in una giornata, lavorando senza sosta dalla mattina alla sera – fa sì che per un film di 8 minuti siano necessari anche due anni e mezzo di lavoro.

Tra i suoi lavori precedenti più conosciuti, «Tengo la posizione» (2001, ispirato a Pavese e alle Lettere dei condannati a morte della Resistenza), «Piccola mare» (2003, con la voce narrante di Marco Paolini) e «La memoria dei cani» (2006), premiato dalla critica in numerosi festival internazionali.

Massi ha ideato la sigla con il contributo di Fabrizio Tassi. La musica è stata scritta ed eseguita da Francesca Badalini, mentre il sound-design è di Stefano Sasso. Julia Gromskaya ha realizzato le riprese e Lola Capote-Ortiz si è occupata della post-produzione.

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