Verona vuole aprire un Museo del vino «Come Bordeaux»

IL PROGETTO
Un grande museo internazionale del vino a Verona entro il 2025. Come Bordeaux, altra capitale internazinale del vino, che ha un museo da 450 mila visitatori annui e 12 milioni di fatturato. «Ma noi ne faremo uno ancora più bello e moderno – afferma Enrico Corsi, consigliere regionale Veneto e ideatore del progetto – dal momento che Verona ed il Veneto sono una eccellenza internazionale nel mondo del vino».
Corsi ha già pronto un progetto preliminare. Il Museo si chiamerà “MuVin”, e in quel nome – oltre all’acronimo di Museo del Vino – ci sono tre promesse importanti quali Internazionalità, Multimedialità e anche un “movimento” verso il futuro, dato dall’assonanza con l’inglese “moving”. Troverà posto nei 19 mila metri quadri delle ex Gallerie Mercatali di Verona, proprio di fronte al quartiere fieristico e sarà unito ad esso da un sottopasso. Sarà gestito da una Fondazione che ha già il suo statuto e di cui faranno parte Comune, Provincia, Fiera ed Università, oltre ad associazioni quali Coldiretti e Confagricoltura ed ai Consorzi del vino. «Verona e il Veneto – ragiona il leghista Corsi – hanno tutti i numeri per fare del progetto un grande successo. Basta realizzare un museo davvero interessante». Ed ecco, nero su bianco nel progetto, il “percorso esperienziale” e le vetrine dei vini nazionali ed internazionali, l’asta dei vini e l’area “wine tasting”, la “TV del vino” e la “Led hall” con la realtà aumentata. E poi ancora sale per eventi, biblioteche, cantine, market, sale dedicate a cibo, olio, aceto.
La politica è già stata coinvolta, dal sindaco Sboarina al sottosegretario all’agricoltura Centinaio, dal ministro della Cultura Franceschini a quello dello Sviluppo economico Giorgetti. Il mondo imprenditoriale anche, da Confindustria ai Consorzi del Vino, dalla Fondazione Cariverona a fondi di investimento.
Tutto fatto, per cui nel giro di due-tre anni avrà il “MuVin”? Non ancora, ci sono un paio di nodi non banali da risolvere. Il primo è determinato dai fondi necessari ad affrontare nel tempo un investimento stimato in 30 milioni, anche se si calcola che per dare il via ne basti uno solo. L’altro è dato dal fatto che le Gallerie Mercatali sono di proprietà di VeronaFiere. Il progetto prevede che resti in capo all’ente fieristico, che però dovrebbe concedere l’area con un contratto di concessione per una durata tale da consentire la copertura dell’intero investimento. VeronaFiere, richiesta di un commento, ha preferito non rispondere. —
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