Via ai lavori alla Casa alpina di Laggio

Vigo di Cadore: ristrutturazione dell’ex “preventorio” a cura della coop Athena, si temeva lo stop
Di Francesco Dal Mas

VIGO DI CADORE. A tre anni circa dalla predisposizione del progetto di ristrutturazione della Casa alpina dell’Associazione Famiglie Rurali, che la cooperativa Athena trasformerà in soggiorno per 150 disabili e sportivi traumatizzati, partono finalmente i lavori. Dopodomani la "Festa in villa", con l’invito esteso a tutto il paese, e la prossima settimana l’impresa poserà le gru e partirà con i lavori. Sospirano di sollievo Alessandro Toffoli che per conto dell’Afr segue il progetto, e Moreno Lando, presidente della cooperativa Athena, nonché l’intera comunità di Vigo di Cadore che, come ammette il sindaco Mauro Da Rin Bettina, temeva il peggio, ossia lo stop all’unico progetto di sviluppo del paese, col rischio del definitivo abbandono dell’ex preventorio di Laggio.

Per il rilevante contributo ricevuto dalla Regione, quando assessore al welfare era Remo Sernagiotto – 5 milioni e 177 mila euro ricavati dai fondi di rotazione della legge regionale 7/2011 - Athena, infatti, è finita nel tritacarne della vicenda che ha coinvolto altre cooperative, con tanto di seguito giudiziario. «Noi siamo stati sottoposti a puntuale verifica da parte della Regione, com’era giusto» confermano Lando e Toffoli, per le responsabilità diverse che li riguardano, «ma se adesso partiamo con il progetto significa che nulla è stato trovato di men che corretto nella gestione di quei soldi. Tutti, d’altra parte, sapevano tutto di noi».

Il cantiere della ristrutturazione costerà, Iva compresa, circa 2 milioni e 800 mila euro. Nemmeno un centesimo di questa parte è stato scucito dalla Regione; lo sarà, a scaglioni, mano a mano che procederanno i lavori. Il resto, quindi più di 2 milioni e 300 mila euro, è invece già nelle mani di Athena e dell’Afr a seguito dell’atto di compravendita del 70% della struttura alpina che domina la valle del Centro Cadore. Centocinquanta i posti (120 per iniziare) da ricavare per le persone con disabilità tra le più diverse, da accogliere in soggiorno tutto l’anno, provenienti dal Veneto, ma anche dall’Italia e dal resto d’Europa. Una quarantina, all’inizio, i posti di lavoro che si creeranno. «Per la comunità dell’Oltre Piave il progetto è strategico da ogni punto di vista» ammette il sindaco Da Rin Bettina, «perché il turismo purtroppo è in decrescita e prospettive industriale o artigianali non ce ne sono».

Un progetto atteso nella sua concretizzazione dal 2013, quando è stato perfezionato. «Due anni di tempo sono troppi, diciamo pure imperdonabili» sottolinea Lando, «ma non sono dipesi da noi, bensì dalle autorizzazioni, specie a Roma. Per la sola modifica della sede stradale, con tanto di variante, che ha coinvolto il Comune insieme a noi, l’attesa è stata snervante, addirittura di un anno. Tra l’altro abbiamo dovuto perfezionare alcuni passaggi progettuali che non risultavano puntuali».

La prima accoglienza avverrà già nella prossima stagione estiva. Il contributo regionale, scaturito da un fondo di rotazione, dovrà essere restituito in 25 anni, quindi l’impegno di Athena è gravoso. «Nessuna regalia» precisano Lando e Toffoli. La ristrutturazione riguarda i primi piani, dalle cucine alla rieducazione, fino alle camere. «Il nostro intento è anche quello di offrire ai familiari e agli accompagnatori degli ospiti in disabilità o in riabilitazione dei momenti di sollievo: ci prenderemo cura dei loro assistiti per il tempo necessario al loro riposo» spiega Toffoli.

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