Yuliya: "Io, dissidente politica in Bielorussia, fuggita in Italia al regime di Lukashenko"
Non potrà più tornare a casa Yuliya Yukhno, 33 anni, attivista politica bielorussa, in carcere ben due volte. Rifugiata politica in Italia. «Sono fuggita dal mio Paese e non potrò più farvi ritorno. Almeno, non fino a quando Lukasenka resterà al potere. Non vedo i miei genitori da più di un anno. I miei nonni sono morti e io non sono potuta andare al loro funerale. Ancora non riesco a guardare le immagini della Resistenza bielorussa: mi fa troppo male». Yuliya ha studiato musica e ha girato l'Europa come modella. Quando è iniziata la Resistenza nel suo Paese, lavorava per un'agenzia immobiliare. «Un giorno ho pubblicato una foto su Instagram, criticando Lukasenka poiché negava l'esistenza del Covid. Il giorno dopo sono stata licenziata».Adesso Yuliya parla correntemente italiano, dialoga con i politici. Ha contribuito a organizzare la Resistenza nel suo Paese. «Sono stata arrestata due volte. La prima, per aver distribuito dei braccialetti rossi, il colore del nostro Paese. E, una seconda volta, sono stata prelevata dal Kgb (i servizi segreti bielorussi) e portata ancora in carcere, senza un motivo». Poi è fuggita illegalmente dalla Bielorussia, attraverso l'Ucraina. «Ma, per noi bielorussi, vivere in Polonia o nei Paesi baltici è praticamente impossibile. Perché siamo considerati "russi", e per noi è impossibile trovare una casa o un lavoro. È un paradosso, noi vogliamo soltanto liberare il nostro Paese dalla dittatura». Video intervista di Laura Berlinghieri
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