Frasson: «Formazione e innovazione per affrontare la concorrenza asiatica»

Sport Business Forum, il presidente della Fondazione Sportsystem: «Il nostro territorio ha tutte le potenzialità per restare protagonista»
Giorgio Barbieri
La filiera dello Sportsystem cerca nuove soluzioni per restare altamente competitiva
La filiera dello Sportsystem cerca nuove soluzioni per restare altamente competitiva

Gianni Frasson, presidente della Fondazione Sportsystem, sarà presente allo Sport Business Forum in occasione di due eventi a partire da quello di apertura, mercoledì 11 settembre alle ore 16 alla Infinite Area di Montebelluna intitolato «Lo sport system: un distretto chiave del Made in Italy», ci si può iscrivere gratuitamente qui. Il secondo vento si intitola «Perché lo sport fa bene alla salute e non solo» ed è in programma sabato 14 settembre alle ore 10 a Palazzo Fulcis di Belluno. Qui Frasson sarà relatore insieme a Caroline Brooks, head of Physical Activity World Federation of the Sporting Goods Industry; Giulio Buciuni, docente di Imprenditorialità Trinity College di Dublino e Nicola Gelder, vicepresidente Assosport. Modera Rossana Santolin, giornalista NEM della Tribuna di Treviso, il link all’iscrizione è qui

Gianni Frasson, presidente della Fondazione Sportsystem e alla guida della Frasson di Loria
Gianni Frasson, presidente della Fondazione Sportsystem e alla guida della Frasson di Loria

«Fondazione Sportsystem sta investendo in modo deciso sulla formazione, perché sappiamo che il nostro futuro si gioca sulla convergenza di conoscenze e saperi verso nuove innovazioni, di cui il nostro territorio ha sempre saputo essere protagonista. Investire in questa direzione vuol dire mettere a disposizione dei nostri giovani, ma anche di chi desidera aggiornare le proprie competenze, l’opportunità di un apprendimento all’altezza delle nuove sfide sul mercato globale».

Ne è convinto Gianni Frasson, presidente della Fondazione Sportsystem e alla guida della Frasson di Loria, storica azienda che in oltre un secolo di vita è passata dagli zoccoli in legno alle suole dei più prestigiosi marchi di scarpe tecniche e sportive. Frasson sarà anche tra i protagonisti dello Sport Business Forum per parlare del futuro di uno dei distretti chiavi del Made in Italye sull’importanza dello sport sulla salute e il benessere.

Qual è lo stato di salute del settore?

«Sta un po’ soffrendo: il post Covid è stato eccezionale, ma la fase successiva ha riportato tutti con i piedi per terra. A questo si sono sommate una serie di problematiche che hanno spinto le famiglie a riconsiderare le loro priorità».

E in questo contesto qual è l’obiettivo principale della Fondazione Sportsystem?

«Quello di far crescere il distretto attraverso la convergenza del know-how specifico con l’innovazione. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale coltivare i nostri talenti per fornire alle aziende, anche quelle più piccole, risorse preziose per la loro crescita».

Quali sono i primi passi necessari per realizzare questo obiettivo?

«Prima di tutto creare un’offerta formativa competitiva, di qualità e innovativa. Tuttavia, questo non è sufficiente. Dobbiamo anche stimolare il desiderio dei giovani di diventare protagonisti nell’industria dello Sportsystem, attirando sempre più ragazzi e ragazze verso i nostri corsi. Vogliamo che acquisiscano competenze che solo qui possono apprendere, rendendo l’industria dello Sportsystem sempre più attrattiva».

I giovani dunque sono al centro della vostra missione. Come pensate di supportare le piccole e medie imprese del distretto?

«Le Pmi e le imprese artigiane costituiscono la nostra ossatura e sono fondamentali anche per i brand più conosciuti. Dobbiamo offrire anche a queste realtà più piccole l’opportunità di crescere, innovare e diventare più competitive, proponendo prodotti appealing e con un reale plus nell’uso. Così facendo, aumenteremo anche l’offerta di lavori qualificati, innovativi e stimolanti per i giovani».

L’innovazione è anche lo strumento principale per affrontare la concorrenza asiatica, particolarmente forte in questo settore.

«Il distretto dello Sportsystem ha davanti a sé questa sfida fondamentale. Perché per affrontare questo genere di competizione deve essere capace di mantenere quanto abbiamo fatto fino ad oggi, al contempo dimostrando al mondo che il cuore dell’innovazione, in questo settore, è ancora qui».

Una sfida certamente ambiziosa. Come pensate di far incontrare domanda e offerta di lavoro?

«È una sfida, ma stiamo investendo molto in questa direzione. L’apertura della nuova Factory Innovation School ne è un esempio concreto. Abbiamo un corpo docenti estremamente qualificato, spazi e strumenti adeguati, in una posizione di massima fruibilità. Il nostro obiettivo è portare sempre più persone, siano esse disoccupate alla ricerca di impiego o occupate, desiderose di crescere professionalmente nella nostra scuola, assicurando loro che le figure che formiamo sono esattamente quelle richieste dalle aziende».

Quali strategie avete in mente per raggiungere questo obiettivo?

«Dobbiamo rafforzare l’immagine e l’identità del distretto. Dobbiamo comunicare non solo il valore dei nostri prodotti ma anche la forza immateriale del nostro territorio e trasformare il lavoro in emozioni legate allo sviluppo e all’uso di ciò che si produce per il proprio benessere, hobby o tempo libero. In questo modo, attireremo le persone verso la capitale dell’innovazione sportiva, facendole apprezzare i nostri valori, l’eccellenza e l’innovazione che respiriamo ogni giorno».

Oltre alla formazione, quali altre iniziative state promuovendo?

«Stiamo portando avanti diverse iniziative, tra cui un fitto programma di workshop e convegni sui temi della sostenibilità, della responsabilità sociale d’impresa, della ricerca continua e dell’intelligenza artificiale, rivolti a imprenditori e manager del Distretto e oltre. Inoltre, partecipiamo attivamente a progetti finanziati come “Recycle your boots” per disseminare sul territorio le nostre esperienze più significative e partecipiamo ad eventi come lo Sport Business Forum. Collaboriamo anche con enti e istituzioni come Confindustria Veneto Est, la Camera di Commercio, Assosport specialmente in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026».

Cosa vi aspettate da un grande evento come le Olimpiadi?

«Crediamo sia molto importante portare lo sport al centro dell’attenzione. Lo stiamo osservando adesso anche con il tennis che sta vivendo un periodo fantastico grazie a Jannik Sinner ma non solo. Il movimento, e l’economia che ci sta dietro, sta crescendo anche grazie a questo genere di esempi».

Anche la valorizzazione del patrimonio culturale sembra essere un aspetto importante per voi.

«Assolutamente. Stiamo lavorando al riallestimento del Museo della Fondazione Sportsystem, uno dei pochi musei di distretto in Italia, per offrire un’esperienza più contemporanea, multimediale e immersiva. Vogliamo permettere alle persone di capire perché in quest’area c’è questa attitudine alle nuove sfide. Sappiamo da dove siamo partiti, non sappiamo con precisione dove arriveremo, ma sappiamo qual è l’attitudine che ci guida».

Lo studio di settore

Sport System italiano è una componente fondamentale dell’economia nazionale, contribuendo nel 2022 al 3,4% del Pil. Nel Nord Est, in particolare, il settore sportivo mostra dinamiche di crescita significative, sia in termini di pratica sportiva che di valore economico generato. È in questo scenario che trova maggior significato il progetto di Sport Business Forum, che alzerà il sipario dall’11 al 15 settembre.

Ideato e promosso da Confindustria Belluno Dolomiti e Confindustria Veneto Est; organizzato da Gruppo Nordest Multimedia; con il contributo di Regione del Veneto – Veneto 2024 Regione Europea dello Sport, Camera di Commercio Treviso Belluno, Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi – Fondo Comuni Confinanti; con la collaborazione di Assosport, Provincia di Belluno, Comune di Belluno, Fondazione Cortina, Longarone Fiere, Fondazione Sportsystem.

Secondo l'Osservatorio sullo Sport System italiano, elaborato in esclusiva da Banca Ifis per il Gruppo Nem, il settore sportivo nel 2022 ha prodotto ricavi per 102 miliardi di euro, con una crescita del 6% rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo incremento è stato sostenuto principalmente dalle aziende di produzione, che hanno beneficiato del trend favorevole al Made in Italy, e dalle esternalità positive derivanti dai successi nelle competizioni e dalla maggiore diffusione della pratica sportiva.

A livello italiano si contano società sportive, 9.500 società di gestione impianti, 10 mila imprese produttrici, circa 50 tra società editoriali e di scommesse e circa 405 mila addetti. Sempre a livello italiano la crescita è stata principalmente sostenuta dalle aziende di produzione (+16%) che hanno colto il trend favorevole al Made in Italy, da esternalità positive (+13%) trainate dai successi nelle competizioni e dalla maggiore diffusione della pratica sportiva.

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