Adesso è ufficiale: Seedorf via dal Milan Inizia l’era Inzaghi

Nessun accordo con l’olandese, che riceverà 5 milioni sino al 2016. Via Balotelli, arriva dal Bayern Monaco Mandzukic?
Antonio Candreva - Lazio- Calcio Serie A
Antonio Candreva - Lazio- Calcio Serie A

MILANO. Con una nota poco più lunga di un tweet si chiude ufficialmente l'avventura di Clarence Seedorf sulla panchina del Milan e si apre quella di Pippo Inzaghi, che si dice pronto a «dare tutto me stesso per questi colori, con dedizione, passione e determinazione, come ho sempre fatto sia da calciatore sia da allenatore delle squadre giovanili». Negli ultimi vent’anni solo Terim e Tabarez hanno resistito alla guida del Milan meno dei 144 giorni di Seedorf, esonerato in 147 caratteri, con un messaggio ben più freddo di quello che, ad esempio, è toccato a gennaio ad Allegri, «sollevato dall'incarico» con «ringraziamenti» e «auguri». Per l'olandese niente di tutto ciò, un po’ per strategia legale, un po’ per riflesso dello stato dei rapporti con il club.

«AC Milan comunica di avere esonerato l'allenatore Clarence Seedorf e di avere affidato la Prima Squadra, fino al 30 giugno 2016, a Filippo Inzaghi», è la nota pubblicata, mentre Berlusconi ad Arcore ospitava il consueto pranzo di famiglia del lunedì. Pare che Seedorf (autore domenica di una tripletta a Manchester in una sfida di beneficenza) si attendesse un contatto con il presidente, ossia chi l'aveva scelto a gennaio. Di certo non è mai decollata la trattativa fra i legali delle due parti per una risoluzione consensuale con buonuscita. Così il Milan dovrà pagare a Seedorf 2,5 milioni di euro netti per le prossime due stagioni, finchè non troverà un altro ingaggio.

Circa 700 mila euro all'anno è, invece, il compenso di Inzaghi, che ha visto ritoccato lo stipendio nel suo contratto fino al 2016 siglato quando, il 7 giugno di dodici mesi fa, è stato promosso dagli Allievi nazionali alla Primavera (lo sostituirà Cristian Brocchi). «Sono felicissimo, oggi per me è un giorno indimenticabile. Ringrazio il presidente Berlusconi e tutta la società per la fiducia e la prestigiosa opportunità professionale che mi sono state concesse», ha detto Inzaghi, che probabilmente sarà presentato a Milanello il 9 luglio, il giorno del raduno. «Sono onorato e orgoglioso di essere l'allenatore di una squadra che è stata la mia vita per tantissimi anni, una squadra e una società con la quale ho condiviso gioie ed emozioni indelebili». Già da due settimane è all'opera per costruire la sua nuova rosa. Dopo i rinforzi a parametro zero Agazzi, Alex e Menez (firmerà a giorni), è stato riscattato Poli (alla Sampdoria è andato Salamon) e nei prossimi giorni, anche mentre si godrà le vacanza al mare, affronterà i capitoli più delicati: Kakà e Balotelli. Problemi personali potrebbero spingere il brasiliano al ritorno in patria, mentre per l'attaccante si cercano destinazioni. Ed è già stato individuato il sostituto ideale, Mandzukic, pronto a lasciare il Bayern Monaco di Guardiola. «Devo essere onesto e ammettere che in questo tipo di calcio non mi ci vedo e quindi non penso di poter dare il meglio», ha spiegato il croato. «Data la situazione, è meglio separarci».

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