Baracco, volo tricolore «Stregato dal kitesurf sport meraviglioso»

Viene da Campodarsego il campione italiano di Big Air «Ho il record di salto: 21,3 metri. Ma cerco sempre sponsor»



Ha già scritto la storia del suo sport e quel nome inciso per sempre in testa all’albo d’oro non glielo toglierà più nessuno. Il primo campione italiano di kitesurf, categoria Big Air, si chiama Andrea Baracco, ha 36 anni e viene da Campodarsego. Non esattamente una località balneare della California o del Sudafrica, ma la passione non ha confini e non si pone limiti nemmeno per un ultratrentenne che a un certo punto si è innamorato follemente di uno sport magari poco conosciuto dalle nostre parti, ma capace di regalargli grandi emozioni. E un bel trionfo.

«La mia passione nacque cinque anni fa», ricorda Baracco, che nella vita lavora nel campo dell’edilizia. «Mi prese una vera e propria smania per questa disciplina. In due anni ho preso la qualifica di istruttore internazionale, ho iniziato a partecipare alle gare finché, nel 2018, è stato deciso finalmente di istituire il primo campionato italiano per la categoria Big Air». Il campionato è stato organizzato dalla Fiv, la Federazione italiana vela, e ha visto la partecipazione di atleti provenienti da tutta la Penisola. Brevissima spiegazione per i non addetti ai lavori. Nel Big Air gli atleti sono chiamati a proporre varie evoluzioni con il proprio kitesurf (la classica tavola da surf alla quale è attaccato un enorme aquilone) che vengono valutate da una giuria di giudici. Salti, acrobazie in aria, rotazioni e chi più ne ha più ne metta.

«Quando mi sono iscritto al campionato il mio obiettivo era quello di ben figurare nella categoria Master, quella che riunisce gli over 35. E invece sono riuscito a diventare campione italiano assoluto. L’ultima tappa, a Calambrone, è stata di quelle epiche, con il vento che soffiava a più di 50 nodi. Un’emozione indescrivibile». Come si può immaginare, è solo la grande passione il motore di Andrea. «Le spese le ho sostenute quasi interamente a mio carico e per questo sono alla continua ricerca di sponsor. Non è facile far quadrare tutto, ci alleniamo lungo l’intero litorale triveneto, da Sottomarina a Lignano e a volte anche sul lago di Santa Croce o su quello di Garda. Andiamo sempre alla ricerca del vento, il motore indispensabile di questo sport meraviglioso che ti permette perennemente di stare a contatto con la natura». Al Campionato italiano messo in bacheca, Baracco ha aggiunto anche il record nazionale di altezza nei salti: 21,3 metri fatti registrare durante un allenamento a Conche. Progetti per il futuro? «Voglio continuare su questa strada, a febbraio verrò premiato a Roma assieme agli altri vincitori dei campionati Fiv. E poi mi concederò un viaggio in Sudafrica, la patria del kitesurf». —

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