Bentivoglio è indagato per il derby perso dal Bari

L’ex compagno Rossi: «Era presente quando Masiello propose di far vincere il Lecce quel 15 maggio». Oggi il centrocampista interrogato dalla Procura Figc
Di Stefano Edel
Italian midfielder of Bari, Simone Bentivoglio, celebrates with his teammates after scoring the goal against Palermo during their Italian Serie A soccer match at Renzo Barbera stadium in Palermo, Sicily island, southern Italy on 07 May 2011. ANSA/LANNINO
Italian midfielder of Bari, Simone Bentivoglio, celebrates with his teammates after scoring the goal against Palermo during their Italian Serie A soccer match at Renzo Barbera stadium in Palermo, Sicily island, southern Italy on 07 May 2011. ANSA/LANNINO

PADOVA. E’ una brutta storia quella degli ex giocatori del Bari, fra cui l’attuale centrocampista del Padova Simone Bentivoglio, che si sarebbero “venduti” cinque partite in cui era impegnata la squadra biancorossa nei campionati 2009/10 e 2010/11, per favorire le organizzazioni criminali che avevano scommesso ingenti somme sulle sconfitte e una serie di personaggi molto “chiacchierati” nel capoluogo pugliese, ultras compresi. Nove calciatori, che prima sotto mister Ventura e poi con Mutti in panchina avrebbero partecipato a combine utili a garantire la vincita di ingenti quantitativi di denaro, parte dei quali sarebbero finiti nelle loro tasche.

Indagato da due Procure. Bentivoglio è da tempo nel mirino della Procura barese, che in gran segreto lo ha sentito all’indomani della partita persa dal Padova allo stadio San Nicola (3-1) il 31 gennaio scorso. La sua iscrizione nel registro degli indagati è ora ufficiale, ma la si dava per scontata dopo le indiscrezioni uscite nelle scorse settimane sul lavoro dei magistrati, che ieri (come riferiamo a pagina 35) hanno disposto l’arresto dell’ex capitano biancorosso Andrea Masiello e di due suoi amici accaniti scommettitori: le prove in loro possesso inchioderebbero il difensore (ora dell’Atalanta) a precise responsabilità soprattutto in occasione dell’autogol realizzato nel derby Bari-Lecce, che sarebbe valso 300 mila euro di compenso garantito.

Perchè Bentivoglio, che sarebbe indagato pure dalla Procura di Cremona, viene chiamato in causa insieme agli altri ex colleghi? Perchè avrebbe partecipato, secondo quanto hanno riferito ieri ai giornalisti il procuratore Laudati e il suo sostituto Angelillis, ad un incontro organizzato proprio per discutere come alterare il risultato della sfida tutta pugliese.

Parla Marco Rossi. Il 27 gennaio scorso, cinque giorni prima di sentire il biancoscudato, i pm baresi convocano in Procura Marco Rossi, 24 anni, difensore di scuola parmense, ora al Cesena. Con il Bari ha disputato 30 partite del passato campionato ed è lui a far mettere a verbale quanto segue. «La settimana prima della partita (Bari-Lecce, 15 maggio, ndr)», racconta, «sono stato avvicinato da Masiello che mi disse che ci sarebbe stato un milione di euro da dividerci in caso di sconfitta». E la proposta, prosegue il giocatore, fu ripetuta qualche giorno dopo in una camera dell’hotel Vittoria Park di Bari, dove la squadra era in ritiro. Lì sarebbe uscito il nome del “mandante”. «Alla presenza dei calciatori Alessandro Parisi e Simone Bentivoglio», rivela Rossi, «Andrea Masiello si presentò in compagnia di due amici di Bari. Ci dicono che loro venivano per conto del figlio del presidente del Lecce, Semeraro, che, insomma, avevano in tasca credo tra i 25 e i 30mila euro... che ce li volevano dare subito se volevamo perdere questa partita».

Una proposta che, a suo dire, tutti i presenti rifiutarono. Sicuramente non lo fece Masiello, secondo la Procura, che nutre forti sospetti anche sugli altri, dunque Bentivoglio compreso.

Oggi da Palazzi. Il ventiseienne centrocampista ex Chievo e Sampdoria, ingaggiato dal Padova a gennaio, è apparso tranquillo e sereno anche ieri. Anzi, a Bresseo ha sorriso ai cronisti, come se la notizia dell’arresto di Masiello e le indiscrezioni sui verbali della deposizione di Rossi non lo avessero minimamente scalfito. Andrea D’Amico, che con Claudio Pasqualin cura gli interessi del giocatore, assicura che «Simone non è per nulla turbato». E oggi per lui si annuncia un nuovo appuntamento davanti ai giudici, stavolta sportivi. Nell’ambito dell’inchiesta condotta dal procuratore federale Stefano Palazzi sul nuovo filone del calcioscommesse, Bentivoglio sarà ascoltato a Roma, negli uffici di via Po, proprio sulle partite che il Bari avrebbe “venduto” negli ultimi due anni. Nella capitale, che raggiungerà in treno, sarà accompagnato dall’avvocato Diana, di Bologna, messo a disposizione dal Padova e che ha già assistito sia Ruopolo che Italiano, ascoltati in precedenza. La settimana prossima, giovedì 12, toccherà a Omar Milanetto chiudere l’elenco delle audizioni. L’ex genoano si è scelto un altro legale.

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