Citta, la rosa è all’osso out anche Cassandro Ipotesi Branca in regia per regolare il Pescara

Venturato con 20 giocatori, recuperato solo Tsadjout «Ci attende un esame, voglio vedere cattiveria agonistica»
barsotti foto er monza cittadella Roberto Venturato (AS Cittadella)
barsotti foto er monza cittadella Roberto Venturato (AS Cittadella)



La nota positiva è il recupero lampo di Tsadjout, almeno per la panchina. Quella negativa arriva dall’ecografia a cui si è sottoposto Cassandro, che ha evidenziato una lesione di primo grado al muscolo semitendinoso della coscia destra per il terzino. Il Cittadella arriva all’impegno infrasettimanale col Pescara con 20 uomini e la voglia di ritrovare quel successo interno che manca dall’1-0 all’Ascoli del 16 gennaio. Troppo tempo, per una squadra che, al di là delle assenze, non vuole smettere di sognare in grande. E molto dipenderà dall’atteggiamento che avrà in campo.

Già, che versione dobbiamo aspettarci stavolta? Sarà possibile rivedere il pressing feroce e organizzato del miglior Citta, ammirato a Monza?

«Non essere stati continui nello sfruttare le nostre caratteristiche è il limite che abbiamo evidenziato in questo campionato», risponde Roberto Venturato, che stasera potrebbe rivoluzionare l’intero reparto arretrato e anche concedere un turno di riposo a capitan Iori, accentrando Branca in cabina di regia. «credo dipenda da un problema di attenzione. Il Monza è una squadra di spessore, ma credo che in Serie B ce ne siano poche che non abbiano qualità, e proprio per questo l’approccio e l’atteggiamento giusto devono esserci sempre, non solo contro avversari di quel nome».

Adesso vi trovate davanti un Pescara che non vince da 8 giornate, nel corso delle quali ha collezionato 3 pareggi e 5 sconfitte. E ha pure l’attacco più anemico del torneo cadetto.

«La rosa abruzzese è composta da giocatori importanti, di grande livello per questo campionato. Quando affronti queste partite non devi guardare la classifica».

Anche perché nella gara d’andata c’è stato forse il più brutto primo tempo della stagione: all’intervallo vi trovaste sotto 3-0.

«Da questo punto di vista ci attende un esame: voglio vedere la cattiveria agonistica che diventa fondamentale per non ripetere prove del genere».

Il Cittadella è senza reti da 254’: l’ultima l’ha firmata Beretta al 16’ della sfida vinta 1-0 a casa del Pordenone, lo scorso 13 febbraio. Avete il terzo attacco del campionato, ma non un vero bomber. Alla lunga potrebbe pesare?

«Noi abbiamo fatto arrivare in gol più giocatori di tutti ed è un aspetto che conta: la mia idea di calcio è quella di una squadra che dà a tanti la possibilità di andare al tiro. Dopodiché io credo che i nostri attaccanti debbano dare di più da un punto di vista tecnico: hanno le capacità di farlo e possono rimediare alla carenza che c’è stata sin qui. Per riuscirci, però, serve che rimangano sereni».

Ci siamo lasciati alle spalle l’ennesima giornata dei pareggi, 7 in 10 partite. Nessuna delle prime 11 ha saputo centrare l’intera posta. Come si spiega questa tendenza sempre più marcata?

«Credo sia la riprova dell’equilibrio presente in questo torneo. C’è anche il fatto che si giocano molte gare a distanza ravvicinata, e questo toglie brillantezza. Ma non deve essere un alibi per noi come per nessuno, appunto perché è così per tutti».

Siete fra le squadre che hanno vinto più gare: 11 sin qui, come tutte le prime cinque in classifica. Ma, tra le prime 5, siete anche quella che ha perso più partite, già 7. Quanto è forte il rammarico per alcune occasioni sprecate?

«Sicuramente c’è. Penso al doppio pareggio tra andata e ritorno col Cosenza, alla sconfitta in casa dell’Entella e con la Reggiana al Tombolato, a quelle di Venezia e col Monza all’andata. Tutti stop che pesano sulla nostra classifica. Però quel che è stato non si può modificare». —

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