«Con la tuta e il casco siamo tutti uguali» Fabio Visentin nella Fia per lo sport per tutti

la storia
È l’unico rappresentante italiano. Fabio Visentin, 32 anni, pilota di kart di Musile di Piave, è entrato a far parte della Disability and Accessibility Commission (Commissione disabilità e accessibilità) della Fia, la Federazione internazionale dell’automobile. Scopo della commissione è favorire l’accessibilità alle gare motoristiche e alla mobilità su strada ai piloti con disabilità, abbattendo le barriere che ostacolano la piena inclusione.
Paraplegico dall’età di quasi 17 anni a causa di un incidente stradale, Fabio Visentin ha incontrato il mondo del karting nel 2006, con i primi kart modificati per la guida senza l’uso degli arti inferiori. Ha iniziato a correre il Campionato italiano nella categoria dedicata ai piloti disabili (Ask) e nel 2009 ha conquistato il titolo tricolore nella categoria 100 Ask.
Nel 2010 ha ottenuto l’abilitazione alla partecipazione alle gare con piloti normodotati. Tutte le modifiche e gli adattamenti speciali per la guida del kart vengono realizzati in casa sotto sua progettazione. E’ proprio la passione per il kart che ha fatto incontrare Fabio Visentin e la Disability and Accessibility Commission.
«Mi sono rivolto alla commissione, nel momento in cui ho capito che a livello internazionale non era mai stata affrontata bene la questione del karting per disabili, di fatto non c’era una regolamentazione internazionale», spiega Fabio Visentin, «l’ho fatto presente alla commissione e ho sottoposto a loro la mia idea di predisporre una licenza internazionale e un regolamento comune. La commissione ha accolto ben volentieri la mia proposta e hanno scelto me per portare avanti questo aspetto. Il mio impegno si orienterà su questo, ma collaborerò anche su tutti gli altri temi che la commissione sta affrontando».
Il 32enne pilota di Musile è entrato ufficialmente a far parte della commissione questo mese. Ma l’organismo della Fia è stato costituito nel 2017 e sul piano operativo lavora dal 2018. La commissione ha sede a Parigi ed è presieduta dall’inglese Nathalie McGloin, l’unica donna tetraplegica al mondo che gareggia nella Porsche Cayman Cup.
«Oltre a guidare la commissione Disability, Nathalie si occupa di promuovere il motorsport femminile. A lei», prosegue Fabio Visentin, «va il mio sentito ringraziamento per avermi concesso questa opportunità. Sono onorato di rappresentare l’Italia nella commissione». L’automobilismo, e più in generale tutti gli sport di motori, hanno la particolarità di essere inclusivi fino in fondo. Piloti normodotati e con disabilità corrono insieme, mentre negli altri sport vi sono gare separate per gli atleti paralimpici.
«Con una tuta e un casco siamo tutti uguali, ogni pilota all’interno dell'abitacolo è uguale agli altri. È uno degli aspetti che apprezzo di più del nostro sport», evidenzia Fabio Visentin, «la peculiarità del motorsport è di essere totalmente inclusivo. Non ci sono differenze tra categorie disabili e normodotati».
Ma quanti sono i piloti disabili? Stiamo parlando di una realtà forse non ancora conosciuta a sufficienza. «In realtà, ci sono molti piloti disabili nel mondo. Forse non tantissimi, ma siamo ben rappresentati. Pensiamo a Robert Kubica in Formula Uno, in questo momento è la nostra punta di diamante. Ma ci sono tanti altri piloti che competono nelle vetture turismo. Sto spingendo perché si diffonda il karting, che è una disciplina meravigliosa. Uno sport estremamente tecnico e abbastanza difficile, perché si raggiungono forze centrifughe molto elevate. Ma è anche una realtà molto più economica dell’automobilismo e quindi riveste una forte potenzialità verso gli utenti disabili». Nonostante il nuovo incarico, Fabio Visentin non intende abbandonare le gare. «Correre è la mia vocazione e la volontà è quella di continuare a gareggiare, perché è lo sport che amo. Ma, insieme alle gare, lavorerò sodo in commissione», conclude il pilota di Musile. —
Giovanni Monforte
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