Cori, sfottò e tanto astio contro Bisoli

VICENZA. Il derby inizia in autostrada. Più precisamente all’uscita Vicenza Est dell’A/4, dove vengono fatte confluire le auto dei tifosi padovani, in una sorta di imbuto presidiato dalle forze dell’ordine. Nonostante l’andirivieni dei bus-navetta, il traffico è tanto. Agli ingorghi stradali si aggiungono le scaramucce fra tifoserie, con qualche petardo (di troppo) esploso dalle parti di via Schio. Per evitare incontri ravvicinati, gli agenti di Polizia devono darsi da fare: ci sono pure due contusi durante una carica di alleggerimento, uno alla gamba (in modo lieve) per un petardo lanciato da un tifoso padovano, l’altro colpito alla mano da un’asta. Qualche attimo di tensione deve viverlo anche il pullman del Padova, circondato da un gruppo di supporter vicentini a poche decine di metri dallo stadio. Brilla per il tifo genuino, invece, il “Menti”, amplificando a mo’ di arena i primi sfottò. L’ingresso in campo di Bisoli, che con i tifosi berici non si è di certo lasciato fra abbracci e attestati di stima, è accompagnato dai classici “vaffa”, seguiti da una valanga di improperi («Bisoli uomo di m….», è il francesismo più urlato), irripetibili dalle parti di Oxford. I fedelissimi padovani – ritrovatisi in 500 in piazza Cavour alle 15 di ieri per festeggiare il 108° compleanno della società - rispondono inneggiando al proprio condottiero, prima di scandire per bene: «Padova! Padova». Lo spettacolo diventa particolarmente godibile all’ingresso in campo delle squadre. Gli ultras della “Fattori” sventolano centinaia di bandierine per comporre il biancoscudo con stendardi e bandieroni ad impreziosire il tutto. In curva sud i tifosi di casa scelgono una miriade di fogli opachi e uno striscione sul quale campeggia la scritta: «Con le bandierine in mano sventola poro padovano». In alto, invece, un profetico «dal buio… torneremo a splendere». Arriva poi un’enorme maglia biancorossa, srotolata dall’alto verso il basso, con la “R” del vecchio Lanerossi. E ancora: «Pa-do-va!» è la pronta replica a «Lanerossi Alè!»; dalla tribuna centrale ricominciano a piovere i «Bisoli vergognati!». Intorno al 25’, quando il risultato è sullo 0 a 0, al «Padova, tu sei il mio grande amore, ti seguiremo sempre» risponde un convinto «Forza Vicenza, vinci per noi!».
Nella ripresa, sponda vicentina, parte un ironico «E chi non salta è un veronese!», che poco c’entra con gli avversari ma fa folclore. “Pescara, Regia, Cremonese. A chi vi scorta pagate le spese” è lo striscione padovano che sbeffeggia i gemellaggi avversari e l’attuale situazione societaria del Vicenza, accolto da una puntualissima risposta all’unisono. Da censura, ovviamente. All’80’ il gol di Guidone fa cantare i padovani, che festeggiano sino al tripice fischio.
(fra.vig.)
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