Ex capitani in cordata per la Benetton

Basket. Da Vazzoler a Iacopini: «Insieme possiamo farcela a smuovere Treviso»

TREVISO. Il basket a Treviso sta morendo, ma Paolo Vazzoler, indimenticato capitano e giocatore della Liberti e della Benetton, che quando giocava era soprannominato "il piranha", uno che mordeva l’avversario e non lo mollava mai, non si rassegna. Oggi anche lui, al pari di altri ex capitani, sta dando una mano a Universo Treviso e si arrenderà solo di fronte all‘evidenza.

«Io ci credo ancora e non me la sento di non lottare più, vedrò Coldebella e Favaro per vedere come venirne fuori, c’è un gruppo di "fioi", qualcuno come Carlo Zanatta è già entrato nel consorzio».

L’idea: perché non mettere a capo di Universo Treviso un pool di gloriosi ex capitani della Benetton? «Allora: io, Iacopini, Pittis e Minto, anche se fanno i procuratori, magari anche Zin; e con loro persone di fiducia, vedi un notaio, un eminente commercialista, o altri personaggi del genere. Questo comitato metterebbe il proprio contributo finanziario e ci metterebbe anche la faccia, per garantire controllo sulle spese, serietà ed impegno e portare dentro qualcun altro. Ma se alla fine i conti non tornano, ripeto, chi paga?»

Massimo Iacopini, detto "Rambo", è un altro che non vuole arrendersi. «Oggi si volta pagina e si cerca di reagire, per continuare il sogno di avere la pallacanestro a Treviso. Alternative? Per ora non lo so, di certo Universo Treviso proseguirà a portare risorse, anzi se avremo la fortuna di partire, diventerà l‘azionista di maggioranza, come a Varese. Ribadisco che chiunque voglia inserirsi lo può fare senza un impegno economico esorbitante».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova