Il “Campo” ha un Tonelli in più «Più forte dopo l’infortunio»

CAMPODARSEGO. Tra gli alti e bassi dell’ultima prestazione del Campodarsego, sabato contro il Montebelluna, una nota positiva è stata l’entrata in campo di Simone Tonelli. Non soltanto per il gol che è valso il pareggio ai suoi in una delle fasi più difficili della partita. Ma, soprattutto, perché ha fatto vedere di essere sulla via del recupero, dopo quella rovinosa distorsione alla caviglia.
«Quella volta contro l’Adriese avevo ricevuto una botta molto forte, la caviglia si è quasi “girata” per il colpo e alcuni legamenti si sono lacerati» spiega, rammentando bene il trauma. «Pensavo di riprendermi prima, ma in queste settimane ci sono state delle ricadute: purtroppo si trattava di un infortunio serio che richiede tempi lunghi di trattamento».
Ora il più è fatto, seppure con gli opportuni scongiuri. «Nelle ultime gare ho giocato tra i 20 e i 25 minuti, ma spero di aumentare progressivamente il numero di minuti in campo. Certo, bisogna aspettare i prossimi allenamenti per valutare le mie condizioni». I buoni auspici sono di tutta la squadra, perché ha dimostrato di esserne una pedina fondamentale per il tipo di gioco praticato. Quanto alla performance sottotono di alcuni compagni, perlomeno rispetto ad altre gare ufficiali, la vede come il suo tecnico Antonio Andreucci: «Mantenere sempre livelli alti non è facile, vista la mole di lavoro richiesta. Penso a Calì, per me avrebbe giocato bene contro il Montebelluna, non fosse per quell’errore che poteva cambiare il risultato. D’altro canto, dall’altra parte c’era una compagine molto fisica, che punta a non far giocare gli altri ed è veloce nelle ripartenze. Aggiungiamo il terreno di gioco, non al massimo come lo sono tutti i manti erbosi in questa stagione: il nostro gioco è impostato sui passaggi con la palla a terra e sul fraseggio, è chiaro che ci abbia limitato molto». Ciò non ne diminuisce la carica per le prossime sfide: «La concentrazione non deve calare, ci aspettano tante piccole finali. La prossima è con Il Delta Porto Tolle, con gente come Malagò». —
Roberto Turetta
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