Klaus Dibiasi compie 70 anni
BOLZANO. La prima medaglia non si scorda mai. «Avevo 16 anni e a Tokyo 1964 vinsi l’argento nei tuffi» racconta Klaus Dibiasi (nella foto) , uno degli atleti più vincenti dello sport italiano. Oggi...

belluno, 4 ottobre 2007. Incontro in municipio per discutere sul progetto di riadeguamento della piscina e sala tuffi
BOLZANO. La prima medaglia non si scorda mai. «Avevo 16 anni e a Tokyo 1964 vinsi l’argento nei tuffi» racconta Klaus Dibiasi
(nella foto)
, uno degli atleti più vincenti dello sport italiano. Oggi Dibiasi compie 70 anni. Tuffatore figlio di tuffatore (il padre partecipò a Berlino 1936) Klaus ha cominciato a 10 anni e si è tuffato oltre 10mila volte. «Ho smesso dopo Montreal 1976, dove vinsi il terzo oro olimpico (gli altri due a Messico 1968 e Monaco 1972)» racconta «ma dalla piscina non mi sono mai allontanato, perché poi ho fatto l’allenatore e il dirigente». Dibiasi sfoglia l’album dei ricordi. «La vittoria più bella? L’ultima, a Montreal 1976. Avevo fastidio al tendine e gomito. Il mio rivale era Greg Louganis, l’americano 16enne, destinato a succedermi. Feci la gara perfetta, fu bellissimo». In quei Giochi Dibiasi fu il portabandiera. Nel 1968 Dibiasi vince l’oro a Città del Messico e porta a casa 1 milione di lire dal Coni «che per un ragazzino era tanto» ; una 500 in dono dalla Fiat e finalmente la costruzione di una piscina coperta a Bolzano. «Oggi nello sport girano tanti soldi, al mio tempo gli sponsor erano vietati. Una ditta di abbigliamento mi propose di apparire in cartelloni pubblicitari, ma non ebbi il permesso» . Con Valentina Vezzali, Dibiasi è l’unico italiano e l’unico tuffatore al mondo ad aver vinto tre ori olimpici nella stessa specialità individuale in tre edizioni dei Giochi.
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