Monselice, la prima tappa del Giro d'Italia non si scorda mai. Ecco le modifiche alla viabilità

MONSELICE
«Il Giro è una meravigliosa corsa umana. Il suo traguardo è la felicità». Lo descrive così Alfonso Gatto, poeta salernitano scomparso mezzo secolo fa. Lui che manco sapeva salire su una bici - si era offerto persino Fausto Coppi come maestro - ma che per tre anni ha seguito da inviato il Giro. Ed è proprio nelle parole di un poeta e di un profano delle due ruote che c’è tutta l’essenza di questa festa: una corsa aperta a tutti, un traguardo che chiunque può tagliare.
Entusiasmo
Perché quando passa il Giro, non serve essere sportivi di primo rango o incalliti appassionati: la curiosità, le emozioni e i brividi che trasmettono quel “rosa” e quei pochi attimi di vento mosso dalle bici investono chiunque. Monselice, dopo gli entusiasmi per la tappa assicurata, ha quasi temuto di perdere questa grande festa: Nibali e compagni sarebbero dovuti passare di qui il 22 maggio, poi il Covid ha complicato i piani facendo assaporare anche la beffa del mancato recupero.

Rocca in rosa
E invece ora la città della Rocca è rosa e trepidante. Non è la prima volta che all’ombra delle Sette Chiese passa la carovana del Giro, che però mai ha dato a Monselice l’onore della tappa. L’ultima volta le bici del Giro avevano toccato la cittadina il 21 maggio 2015, con la tappa Imola-Vicenza. E poi altre sette volte, se si considerano gli ultimi cinquant’anni: il 3 giugno 1970 (tappa Mirandola-Jesolo), il 21 maggio di due anni dopo (Venezia-Ravenna), quindi il 15 maggio 1981 (Bibione-Ferrara). L’1 giugno 1989, nel giorno di Mario Cipollini, altro passaggio grazie alla tappa Mantova-Mira, per approdare poi nel nuovo millennio: ciclisti a Monselice il 23 maggio 2000 grazie alla tappa San Marcello Pistoiese-Padova, quindi nuovamente il 18 maggio 2005 (Ravenna-Rossano Veneto) e infine il 22 maggio 2010, nella tappa Ferrara-Asolo vinta da Vincenzo Nibali. Sempre per gli amanti dell’annalistica, già si è detto che l’onore della tappa viene attribuito per la prima volta a Monselice (che peraltro oggi registrerà una doppia puntata), mentre la provincia di Padova non è nuova a questo appuntamento con il Giro: in 103 edizioni, sette volte il traguardo ha visto come teatro la città di Padova, quindi due volte Abano Terme e una volta Cittadella. Se gli archivi non mentono, quello di domani sarà l’arrivo numero undici nel Padovano.
Notorietà
C’è poco da girarci intorno: la notorietà a Monselice e ai Colli Euganei, in questi mesi, non è certamente mancata. La “zona rossa” di Vo’ e l’epopea dell’ospedale di Schiavonia hanno rilanciato questo territorio su tutti i media nazionali. Venerdì 16 tuttavia l’occasione sarà ben altra: in tutta Italia sarà possibile ammirare una delle cittadine più belle del Veneto, non prima di aver goduto dei panorami euganei che offrono Battaglia e Galzignano Terme, Torreglia e Cinto Euganeo, Baone ed Este. Un’ora e mezza di celebrità che la comunità locale coccola e attende da mesi. Appuntamento dunque alle 14.30 - si perdoneranno eventuali “ritardi” - quando la prima ruota entrerà nei confini padovani a Boara Pisani in arrivo dal Polesine e poi alle 15 con il primo giro a Monselice, ghiotto anticipo al traguardo che si attende intorno alle 16.10.
La viabilità

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