Padova, quella bici tutta rosa portata a Nibali durante la notte

PADOVA. Una verniciatura a tempo di record e in barba alla scaramanzia.
Un viaggio serale in auto da Borgoricco a Cuneo per raggiungere l’albergo dell’Astana e consegnare a Vincenzo Nibali il telaio color rosa, poi sfoggiato dallo Squalo nell’ultima tappa del Giro. La Specialized della passerella torinese è stata “ritoccata” dalla padovana Lumar Colors, azienda specializzata nella verniciatura di telai per bici. Il titolare è Luca Marangon, che del possibile intervento era al corrente già da inizio Giro, avendo ricevuto dalla squadra un telaio al grezzo.

D’altronde, la bici è firmata da un colosso statunitense e per simili operazioni occorre richiedere il supporto di imprese artigiane. Tutto viene fatto a gran velocità. Dopo il capolavoro di venerdì a Risoul, l’ipotesi maglia rosa tornò attuale. Così Marangon, facendo i debiti scongiuri, ha contattato il team kazako e ha ottenuto il via libera, anche se il ribaltone non si è concretizzato del tutto e il fuoriclasse siciliano non ha sfilato subito il simbolo del primato a Chaves. Sabato mattina, a poche ore dall’epilogo di Sant’Anna di Vinadio, si procede con il trasparente.
I tempi sono strettissimi, non ci sono alternative. Appresa la notizia della conquista della “generale”, Marangon sale in auto. Sono le 18 e bisogna raggiungere Cuneo, sede di partenza dell’ultima frazione. Arriva nell’albergo dell’Astana attorno a mezzanotte: missione compiuta. Sei ore dopo, i meccanici montano la bici: il vincitore del Giro 2016 può presentarsi al via da Cuneo con la nuova livrea rosa. Made in Borgoricco.
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