Tredici impavidi padovani alla massacrante Transdolomiti

PADOVA. Tredici impavidi padovani: Franca Rinaldo, Giovanna Mingarelli, Laura Salmaso, Bruno Benato, Rosanna Spanesi, Miriam Impenati, Luigino Garon, Roberto Manoli, Bianca Polito, Elena Berto, Carlo...

PADOVA. Tredici impavidi padovani: Franca Rinaldo, Giovanna Mingarelli, Laura Salmaso, Bruno Benato, Rosanna Spanesi, Miriam Impenati, Luigino Garon, Roberto Manoli, Bianca Polito, Elena Berto, Carlo Carpanese, Katia Fabris e Norberto Salmaso hanno concluso sul traguardo di Cortina D’Ampezzo la Transdolomiti 2014. Un trekking e trail running ad anello nell’area dolomitica, attraverso i parchi naturali del Faloria, Sorapiss, Antelao, Pelmo, Mondeval e Passo Giau. Ad organizzare la traversata di circa 70 chilometri con un dislivello positivo di 4.150 metri e negativo di 5.000 metri è l’ex atleta oggi insegnante di educazione fisica, Norberto Salmaso dello Skyexplorer di Torreglia. I tredici sono partiti da Cortina D’Ampezzo e hanno puntato dritti verso il rifugio Faloria a 2.123 metri di quota. La seconda tappa nell’anfiteatro del gruppo del Sorapiss ha offerto delle vedute mozzafiato verso le Tre Cime di Lavaredo e il massiccio del Popera. La giornata più impegnativa è stata la terza quando ci sono volute sei ore per percorre i 17 chilometri che separano il rifugio Palus San Marco dal San Marco.

Tutta su ghiaini e roccette la penultima frazione fino al rifugio Palmieri alla Croda del Lago a 2055 metri di quota. Distensiva l’ultima frazione di soli 8 chilometri in 2 ore fino all’abitato di Cortina D’Ampezzo dove a tutti i partecipanti è stata consegnata una medaglia ricordo. «Temevamo il maltempo invece la pioggia è caduta solo di notte quand’eravamo fermi ai rifugi», racconta l’ideatore della traversata, Norberto Salmaso. «Nonostante la fatica e qualche piccolo disturbo ai piedi, dovuto al fondo spesso sassoso, è stata una avventura affascinante che ci ha permesso di ammirare scorci di una bellezza unica. La Transdolomiti è un’iniziativa che rientra nelle nostre proposte di palestra a cielo aperto, che come associazione Skyexplorer organizziamo da anni e che ogni volta ci regala nuove emozioni».

Gianni Biasetto

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