«Vendevano le partite per 7.000 euro»

Chiusi i tre filoni d’inchiesta della procura di Bari: 36 gli indagati, 27 sono giocatori fra cui Pianu, Bentivoglio, Gillet e Ganci
Torino, 07.10.12, Stadio Olimpico, serie A 7a giornata, Torino-Cagliari - nella foto: Alessandro Gazzi
Torino, 07.10.12, Stadio Olimpico, serie A 7a giornata, Torino-Cagliari - nella foto: Alessandro Gazzi

BARI. Trecentosessantamila euro per perdere quattro partite tra il 2008 e il 2011, altre due perse dopo le violenze private subite da tre ultrà del Bari che con quelle sconfitte volevano fare soldi con le scommesse. È desolante il ritratto che si ricava dalle contestazioni di frode sportiva che la procura di Bari muove a 36 indagati (tra cui 27 calciatori, quasi tutti ex del Bari ) che ieri hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini al termine di tre distinte inchieste. Tra i calciatori coinvolti, l’ex portiere del Bari e del Treviso Jean Francois Gillet, ora al Torino, e l’attuale capitano biancorosso Francesco Caputo. Chiesta l’archiviazione invece per l’ex difensore del Bari Andrea Ranocchia, ora all’Inter, mentre non è mutata la posizione di Antonio Conte, all’epoca dei fatti allenatore del Bari, ora alla Juve, che dell’inchiesta è sempre stato un testimone. Degli indagati potrebbe occuparsi presto anche la procura federale della Figc a cui i magistrati baresi hanno inviato copia degli atti. Le partite che sarebbero state vendute dai biancorossi sono due di serie A (per 140mila euro complessivi): Palermo-Bari (2-1) del 7 maggio 2011 e Bari-Sampdoria (0-1) del 23 aprile 2011; e due (per 220mila euro) del campionato cadetto: Bari-Treviso (0-1) del 10 maggio 2008, e Salernitana-Bari (3-2) del 23 maggio 2009. In particolare, per far vincere il match al Palermo i calciatori biancorossi Alessandro Parisi, Marco Rossi e Simone Bentivoglio - sostiene la procura - accettarono la somma di 90 mila euro (30mila euro ciascuno), dallo “zingaro” Hristian Ilievski e da altre persone rimaste ignote, anche grazie alla mediazione dell’ex biancorosso Andrea Masiello (che ha già patteggiato 22 mesi di reclusione) e del tuttofare del Bari Angelo Iacovelli. I patti prevedevano la vittoria del Palermo con un punteggio che registrasse più di tre goal. La combine della partita Bari-Sampdoria fu invece pianificata - secondo i pm - dopo che il calciatore della Samp Stefano Guberti, «in concorso con altre persone allo stato ignote», offrì circa 50mila euro ad Andrea Masiello e «agli altri calciatori del Bari partecipanti all’incontro» (i cui nomi non sono specificati nel provvedimento), al fine di far vincere la Samp. Furono assai più poveri, perché non superarono i 7.000 euro a testa, i cachet dei biancorossi per perdere le due partite di serie B. Alla combine però parteciparono quasi tutti i calciatori in campo in un caso, e quasi tutta l’intera rosa nell’altro. Per perdere Bari-Treviso dieci calciatori biancorossi - secondo l’accusa - intascarono complessivamente 70.000 euro. Il danaro sarebbe stato consegnato dal calciatore del Treviso William Pianu ai baresi Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci e Vitangelo Spadavecchia. Per far vincere la Salernitana, due calciatori e un dirigente della squadra campana - gli atleti Luca Fusco e Massimo Ganci (ex Bari) e il team manager Cosimo D’Angelo - avrebbero offerto 150.000 euro a 16 calciatori del Bari e al faccendiere del Bari calcio Angelo Iacovelli (accusato anche di favoreggiamento reale). I calciatori biancorossi che - secondo il pm - hanno ricevuto il danaro, circa 7.000 euro a testa, sono: Andrea Masiello, Cristian Stellini (ex secondo di Conte alla Juve, poi squalificato), Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Jean Francois Gillet, Corrado Mario Colombo, Raffaele Bianco, Mark Edusei e Stefano Guberti. Secondo le indagini, Iacovelli avrebbe ricevuto l’intera somma destinata ai calciatori distribuendola in parti uguali e trattenendo per sè 38 mila euro. Alle indagini non sono estranei tre capi ultrà del Bari - Roberto Sblendorio, Alberto Savarese e Raffaele Loiacono - arrestati il 10 maggio 2012, ai quali viene contestata la violenza privata.

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