Abiti neri per il lutto, il viavai di amici a casa di Eduard, morto sulla strada

A Camposampiero il cordoglio nell’abitazione del 19enne Eduard Matera, i genitori hanno accolto i coetanei del figlio che ha perso la vita lungo la regionale 308. I familiari: «Non andremo sul luogo dell’incidente, è un dolore troppo forte»

Giusy Andreoli
Eduard Matera
Eduard Matera

Tantissimi componenti della comunità di origine albanese del Camposampierese si è radunata domenica mattina, 8 giugno, in casa della famiglia Matera per condividere con la mamma e il papà il lutto per la morte di Eduard, il secondo dei tre figli della coppia, di soli 19 anni. I ragazzi e le ragazze più giovani, italiani di seconda generazione, nel rispetto della tradizione vestivano di nero per manifestare anche con gli abiti la partecipazione al dolore che ha colpito una famiglia a cui si sentono legati da sentimenti di amicizia.

Chi era Eduard, morto a 19 anni sulla Nuova Strada del Santo
Eduard Matera, 19 anni

Molti giovani hanno sostato nel giardino della villetta, in rispettoso silenzio. Fra loro il papà Perparim, che ha accolto tutti coloro che arrivano. La madre di Eduard, straziata dalla tragica morte del figlio, è rimasta in casa, assistita dalle parenti e dalle amiche. Anche il quartiere dove i Matera abitano in questo giorni è insolitamente silenzioso. Probabilmente qui tutti conoscevano Eduard, un giovane che a Camposampiero era nato e cresciuto.

«Non abbiamo molto da dire», si espone un congiunto, «quello che sapete voi sappiamo anche noi. Dell’incidente stradale che ce lo ha portato via non sappiamo niente, se non che era il passeggero». Nulla è dato sapere, invece, del ventenne che guidava la Ford Focus, un amico di Eduard, probabilmente conosciuto anche in famiglia. «

Abbiamo perso un nostro caro parente a 19 anni, non è facile», aggiunge Matteo, il cugino della vittima, «quindi dovete capire anche noi, non è il momento di fare tante dichiarazioni. Giuro che non sappiamo niente, non sappiamo dove stava andando quella sera. No, non siamo andati sul luogo dell’incidente, non ho neanche il coraggio di andare. Abbiamo perso un nostro caro, il destino ha voluto così».

Sulla regionale 308 domenica erano ancora nitidi sull’asfalto i segni tracciati dai carabinieri nella notte tra venerdì e sabato nel rilevare il drammatico incidente in cui Eduard ha perso la vita. La Ford Focus su cui il diciannovenne viaggiava da trasportato, seduto sul sedile posteriore, era guidato da un amico e coetaneo. Sul sedile anteriore, a fianco del conducente, sedeva un terzo ragazzo.

Non si sa dove fossero diretti i tre, quello che è certo è la Focus è entrata in 308 con direzione Padova verso le due di sabato mattina e poco dopo, nell’affrontare la rampa della tangenziale prima dello svincolo per Borgoricco, il giovane alla guida ha perso il controllo dell'auto e ha impattato contro il guard rail, carambolando. In seguito al violento botto, Eduard è stato scaraventato sulla carreggiata venendo travolto mortalmente da una Lancia Musa guidata da un 24enne, che nulla ha potuto.

Restano da capire le cause della perdita del controllo della Focus da parte del conducente. Su quel punto l’asfalto non presenta le grosse problematiche che si registrano su altri tratti. Inoltre non è escluso che Eduard non fosse agganciato con la cintura di sicurezza, che avrebbe potuto salvarlo. Una responsabilità, se così fosse, che ricade anche sul conducente. Questa e altre sono le circostanze da chiarire dagli accertamenti peritali che verranno sicuramente ordinati. Intanto è stato aperto un fascicolo giudiziario, l’ipotesi per i due conducenti è di omicidio stradale colposo.

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