A 95 anni con la pistola: polemica sui controlli

Omicidio-suicidio all'ospedale di Mestre: Cecchinato aveva un'arma regolarmente denunciata, per difesa personale. Ma non avrebbe potuto portarla con sé fuori casa
Ernesto Cecchinato
Ernesto Cecchinato

PADOVA. Ernesto Cecchinato possedeva una pistola regolarmente denunciata, ha spiegato la polizia, dagli anni Ottanta. Una pistola di piccolo calibro che poteva tenere in casa ma non portare con sè. Si tratta di una calibro 6.35, detenuta per difesa personale. Il fatto che a 95 anni l’uomo avesse ancora una pistola rischia di rinfocolare la polemica sulle armi a disposizione dei cittadini. In molti sostengono che in Italia ci non ci siano controlli sufficienti da parte dello Stato su chi possiede un’arma. Ragionamento che può essere fatto, naturalmente, nei confronti di chi detiene un’arma in maniera regolare.

Lo scorso 4 maggio è entrato in vigore il decreto legislativo 121/13, che introduce l’obbligo di ottenere l’attestazione di idoneità psicofisica per chiunque voglia possedere una pistola: si tratta di dimostrare di non soffrire di patologie che possano offuscare la capacità di intendere e di volere e di non essere dipendente da alcool o droghe. Il certificato medico in questione è rilasciato dal medico provinciale o dall’ufficiale sanitario (attualmente Asl) o da un medico militare. Sono esentati dall’obbligo di presentazione coloro che nei sei anni antecedenti l’entrata in vigore del decreto, abbiano già consegnato il certificato al momento della richiesta di una licenza di porto d’armi o di un nulla osta all’acquisto di armi. Le persone che entro la data di scadenza non avranno provveduto a consegnare il certificato agli uffici di polizia o carabinieri che avevano ricevuto le denunce di detenzione, riceveranno una diffida per la presentazione del certificato. Se nei successivi 30 giorni la certificazione non sarà presentata, sarà avviato il procedimento finalizzato al divieto di detenzione. Già questo, se fosse rispettato, toglierebbe diverse armi dalla circolazione.

Ma quante sono le armi in Italia? Saperlo con precisione è tutt’altro che semplice. Intanto, ci sono quelle detenute legalmente: più di un milione e 100 mila nel 2014 secondo la Polizia di Stato, utilizzate in gran parte per caccia o per sport. Appena 20 mila sono state acquistate per ragioni di difesa personale. In un’indagine della fine dello scorso anno, è emerso che in Italia solo l’8% degli intervistati ha indicato la difesa personale come il motivo per avere acquistato una pistola, contro una media europea del 14%. La ragione principale per tenere un’arma sotto il cuscino si lega a questioni di ordine professionale. Eppure gli italiani hanno paura: il 76% degli intervistati ha indicato come “alto” il livello di crimini correlati all’utilizzo delle armi da fuoco, la percentuale più elevata a livello europeo.

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