A casa dopo il sequestro e il ricovero

AGNA. Albano Zanellato, il trentanovenne vittima di una brutale aggressione e di un sequestro lampo in pieno centro ad Agna, torna a casa. I medici del reparto di chirurgia maxillo facciale dell’ospedale di Padova hanno deciso che il ricovero non è più necessario e firmato la lettera di dimissioni già ieri sera. Per il momento non c’è stato bisogno di un intervento chirurgico al volto e il ferito potrà curarsi e riposarsi in famiglia. Sarà una lunga convalescenza, almeno un mese, a causa dei violenti e numerosi pugni che si è beccato in faccia già nei primi minuti del pestaggio, quando i due malviventi lo avevano raggiunto nel chiosco del distributore di benzina dopo un breve inseguimento. Zanellato è ancora molto scosso, riferiscono i conoscenti che gli hanno fatto visita in ospedale e l’hanno sentito al telefono. Per ora non vuole parlare con nessuno e anche alle forze dell’ordine pare abbia rilasciato poche scarne informazioni sui momenti drammatici trascorsi in mano ai malviventi. Al momento ha presentato una denuncia querela contro ignoti ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle possibili cause dell’aggressione o su precedenti intimidazioni. Intanto, afferma chi lo conosce, vuole solamente tornare a casa, riabbracciare la moglie e la figlioletta e tranquillizzare i genitori e i fratelli. Albano, classe 1974, ha gestito diverse attività imprenditoriali, fra cui una rivendita di funghi, e ora lavora nel commercio di frutta e verdura, in particolare nel bolognese. Pare che avesse attraversato un periodo difficile, stando alle voci che girano in paese. Tutta Agna è scossa da questo episodio oscuro che mai si era verificato prima. Per di più sotto gli occhi di numerosi testimoni che hanno assistito impotenti alla scena lunedì mattina in pieno centro, davanti al distributore di carburante. Ora c’è chi dice di aver notato la stessa auto nella quale Zanellatto è stato caricato a forza, una Ford Focus station blu, aggirarsi poco dopo le 7 in via Aldo Moro, non lontano dall’abitazione dell’imprenditore.
I carabinieri hanno passato fotogramma per fotogramma la registrazione delle telecamere di sorveglianza del distributore nella speranza di trovare elementi utili alle indagini. I due malviventi hanno agito a volto scoperto, senza eccessivo timore di essere riconosciuti. Una volta arrivati al parcheggio dell’Ipercity ad Albignasego sono scesi dall’automobile, lasciandola aperta, così pochi istanti dopo Zanellato è fuggito e ha chiesto aiuto. Ieri il sindaco Giannicola Scarabello ha sentito i genitori dell’imprenditore, ovviamente molto provati per quanto accaduto. «Non siamo abituati a simili atti di violenza» afferma «per di più compiuti alla luce del sole. Per fortuna siamo riusciti a tenere ad Agna la caserma dei carabinieri». Intanto l’assessore alla sicurezza Gianluca Piva intende chiedere rinforzi all’Arma: «I militari in servizio sono quattro, ce ne vorrebbe almeno uno in più, perché presidiano un territorio vasto».
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