A Padova 19 mila ragazzi non lavorano né studiano

La disoccupazione giovanile è esplosa con la crisi e nel 2016 non migliora. Le aziende cercano 1.700 profili “under 30” ma molti sono difficili da reperire
Una giovane ragazza in cerca di lavoro legge un opuscolo all'interno dei padiglioni di Lingotto Fiere, Torino, 5 marzo 2010. .ANSA / TONINO DI MARCO / PAL
Una giovane ragazza in cerca di lavoro legge un opuscolo all'interno dei padiglioni di Lingotto Fiere, Torino, 5 marzo 2010. .ANSA / TONINO DI MARCO / PAL

PADOVA. Oltre 19 mila giovani padovani tra i 15 e i 29 anni sono disoccupati e fuori dai percorsi di formazione scolastica: giovani che in gergo internazionale si definiscono Neet (not in education, employment or training). Una vera e propria generazione abbandonata che, nel Padovano rappresenta circa il 14% dei giovani residenti tra città e provincia e che in Veneto conta circa 120 mila persone (il 17% dell’intera popolazione giovanile).

Cifre drammatiche, che emergono da uno studio Datagiovani, sebbene al di sotto di una media italiana intorno al 25,7% e che nell’Europa a 28 Paesi arriva alla soglia del 18,9% per i 20-34enni e del 6,3% per i 15-19enni secondo dati Eurostat. Una calamità su cui le autorità europee hanno deciso in intervenire tramite il programma Youth Guarantee (in Italia Garanzia Giovani) che mette a disposizione dei vari paesi membri, tramite le Regioni, fondi consistenti in cambio di percorsi di reinserimento lavorativo e formazione. A un anno dall’avvio del programma, al 31 agosto 2016, hanno stipulato un patto di servizio con le strutture di avviamento dell'attività poco meno di 8 mila giovani padovani, oltre il 42% del totale dei Neet della provincia. Numeri importanti di un percorso che testimonia, da una parte, la bontà del programma, dall’altra, l’ottima propensione alla partecipazione dei giovani padovani.

Numeri però non sufficienti a scardinare una dinamica occupazione inficiata da una crisi che sembra non allentare la morsa sui più giovani. Ed in effetti il numero dei disoccupati padovani in quella fascia d’età raggiunge, sempre su dati 2015, la cifra di 12.460 ragazzi, con una crescita del 91,5% rispetto al 2008. Altrettanto pesanti i dati relativi alla crescita dei Neet padovani nello stesso periodo di tempo: un +73,3% (contro una media regionale del 56,4%) per nulla confortata dai dati relativi ai primi sei mesi del 2016.

Nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2015 (qualche mese prima della partenza del progetto Garanzia Giovani), le assunzioni sono calate per i 15-29enni del 6,6% con un saldo complessivo fra cessazioni dei rapporti di lavoro e nuovi contratti ancora in negativo.

Anche in relazione alle trasformazioni contrattuali (la crescita cioè o la diminuzione dei passaggi dai contratti a termine o di apprendistato in tempo indeterminato) i dati elaborati da Datagiovani su fonti Veneto Lavoro raccontano di una flessione pesante e pari al -15,8%. Un andamento che, pure meno negativo di quello regionale (-17%), lascia ancora deluse le speranze di un’intera generazione.

L’indagine di Unioncamere sui fabbisogni professionali delle imprese indica però che nei primi sei mesi del 2016 le aziende padovane cercavano 1.700 giovani. Si tratta principalmente di cuochi e camerieri (370) e commessi (260). Buone le opportunità anche per operai metalmeccanici ed elettromeccanici (170), tecnici informatici (120) e tecnici del marketing e delle vendite (110). Poco meno di 300 i posti offerti a specialisti in ambito scientifico, bancario, amministrativo o di marketing.

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