A Torreglia ci si può dire sì al ristorante

TORREGLIA. Non solo nelle dimore storiche come Villa dei Vescovi, Villa Pollini e Villa Zadra, ma d'ora i poi anche nei ristoranti e nelle trattorie di Torreglia si potranno celebrare matrimoni e unioni civili. Solo che costa caro. Soprattutto se la scelta ricade nei giorni di sabato e di domenica e nei festivi. Il Comune di Torreglia, con una delibera di giunta dei giorni scorsi, ha accolto la richiesta dell'associazione "Tavole Tauriliane", che raggruppa 13 locali del territorio e che aveva manifestato l'intenzione, considerate le richieste crescenti, di poter offrire ai futuri sposi il pacchetto completo: cerimonia, foto di rito e banchetto nuziale.
Le condizioni. Insieme alla delibera, il Comune ha approvato lo schema di convenzione con il ristoratore che fissa alcune condizioni. Il ristorante deve disporre di un giardino di almeno 100 metri quadrati; di un parcheggio privato di almeno 50 posti auto per non creare problemi alla viabilità pubblica; di una sala - da destinare alla cerimonia - di almeno 40 metri quadrati, che sia decorosa e adeguata alla finalità pubblica dell'evento, visto che, per legge, durante la celebrazione è consentito l’accesso a chiunque. La ricettività del locale non deve essere inferiore ai 100 coperti.
I costi. Le tariffe che applica il Comune, per le celebrazioni nei ristoranti e trattorie, sono le stesse delle ville antiche. Riguardano solo il costo del servizio reso dal Comune per la presenza dell'ufficiale di stato civile, eventuali spese aggiuntive dovranno essere concordate tra i nubendi e i proprietari. Nei ristoranti e nelle dimore storiche convenzionati, il Comune chiede ai non residenti, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30 e dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.30, la cifra di 400 euro. Che sale a 500 euro nel caso di orari diversi. Il conto diventa salato il sabato, la domenica e i giorni festivi quando vengono chiesti 900 euro. Ai futuri sposi che risiedono (almeno uno) nel Comune di Torreglia viene applicato uno sconto del 50%.
Le domande. Vanno fatte in municipio, dagli interessati, nei giorni e negli orari concordati tra l'amministrazione comunale e il titolare del ristorante/trattoria, indicando due preferenze di data. L'espletamento della procedura di matrimonio sarà garantito dal personale del Comune responsabile dell'ufficio di stato civile oppure dagli amministratori muniti di delega del sindaco. Il ristorante assume la denominazione di "casa comunale".
I ristoratori. «Siamo soddisfatti che sia stata accettata la nostra proposta considerato», afferma Fabio Legnaro, coordinatore dell'Associazione Tavole Tauriliane. «Le nostre strutture, per la tipicità dei piatti che proponiamo e per la dislocazione in un territorio come quello dei Colli Euganei, possono considerarsi siti con vocazione turistica».
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