«Abrogata la polizia locale» Paolocci fa ricorso al Tar

La denuncia del comandante tornato a Cittadella ma messo in disparte Chiede la sospensione del nuovo regolamento adottato da giunta e Consiglio
Com. Paolucci Polizia Municipale Cittadella 22.11.01 Poletto FOTOPIRAN
Com. Paolucci Polizia Municipale Cittadella 22.11.01 Poletto FOTOPIRAN



Senza comando, senza ufficio, senza uniforme, pure senza l’arma d’ordinanza (per cui ha dovuto provvedere all’addestramento obbligatorio a spese proprie) e infine anche privato di un mese di stipendio in quanto condannato in primo grado dai giudici contabili a pagare 800 mila euro per le multe dei velox cancellate a Natale 2014. Fatto accaduto a Padova, ma sanzione irrogata dal Comune di Cittadella, dove è rientrato nel settembre 2017 dopo la pausa del comando padovano sotto la giunta di Massimo Bitonci.

Antonio Paolocci, ex comandante della polizia di Padova e messo in angolo da quando è tornato nella città murata, lancia un’offensiva senza precedenti contro la giunta che lo ha visto crescere professionalmente.

Passi per il (prevedibile) ricorso al giudice del lavoro in merito alla sospensione di un mese dallo stipendio che Paolocci contesta avendo impugnato la sentenza dei giudici contabili, sospendendo di fatto la sentenza. Di questo se ne sta occupando il giudice del lavoro di Padova e la sentenza è attesa entro l’inizio dell’anno prossimo. Ma quello che è parso «intollerabile” a Paolocci è che, con un colpo di mano della giunta e con l’avallo del Consiglio comunale, si sia dato il via ad un Regolamento speciale del Corpo di polizia locale. Si tratta di quel regolamento salito alla ribalta delle cronache perché andava a sindacare sull’intimo delle vigilesse. In realtà il nuovo regolamento introduce la figura del comandante con il profilo professionale del dirigente diversamente da quella del funzionario previsto dall’attuale regolamento. Motivo per il quale è stata rimodulata la pianta organica del Comune che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 1 settembre e per il quale posto è stato bandito un concorso pubblico per il settore che si chiamerà “Cittadella sicura e solidale”.

In pratica, se c’era bisogno di un funzionario con il ruolo di comandante, questo c’era già in casa, è la tesi di Paolocci che ha presentato un corposo ricorso al Tar attraverso l’avvocato Attilio De Martin.

Non solo –altra tesi sostenuta da Paoloccci– come si fa a bandire un concorso per un posto che di fatto non c’è ancora, ma che non ci sarà proprio perché il nuovo regolamento di fatto cancella il Corpo della polizia municipale?

«Il Corpo della polizia municipale viene espressamente abrogato e non più ricostruito», sottolinea l’avvocato De Martin.

Un posto, quello di comandante dei vigili, a cui non fa mistero di ambire Samuele Grandin, il comandante arrivato all’ombra della città murata proprio in sostituzione di Paolocci (durante il periodo padovano) in qualità di dirigente-comandante, carica dalla quale si è dimesso il 16 maggio scorso. Cioè prima della “rivoluzione” e in vista degli assetti futuri.

Altro tema che viene sollevato da Paolocci riguarda la ridefinizione della struttura che sarebbe stata approvata senza sentire il parere dei Comuni che fanno parte del Distretto di polizia locale PD1A. Motivo per cui del ricorso del comandante sono stati cointeressati anche i comuni di Fontaniva, Galliera Veneta, Gazzo, Grantorto, San Giorgio in Bosco, Tombolo e la Regione Veneto.

Essendo mancata l’informazione ai sindacati di categoria, nel suo ricorso Paolocci rileva anche la violazione del contratto collettivo nazionale di lavoro.

L’udienza al Tar con la richiesta della sospensiva di tutto il pacchetto di provvedimenti che riguarda la polizia locale è fissata per il 4 settembre prossimo

Ovviamente il Comune resisterà in giudizio e nominando per questo l’avvocato Antonio Greco. La determina firmata dalla nuova segretaria comunale Angioletta Caliulo fissa in 20 mila euro il compenso per il professionista.

Avvocato del resto già noto a Cittadella per precedenti incarichi ricevuti dal Comune. Soprattutto per essere stato tra i commissari del concorso per uno posto da dirigente a Palazzo Moroni che ha esaminato il funzionario cittadellese Emanuele Nichele. Quest’ultimo alla fine è risultato vincitore del concorso ma durante le prove d’esame affidava incarichi allo stesso Greco. Sul caso a Palazzo Moroni sono state avviate verifiche. —



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