Padova torna a fare figli, nel 2024 crescono le nascite: superati i 210 mila abitanti
Dopo anni di calo, l'indice di natalità a Padova torna a salire: nel 2024 sono nati 1.297 bambini, più 44 rispetto all’anno precedente. San Lazzaro è il quartiere con più nuovi nati, mentre il centro storico registra la mortalità più alta

I padovani tornano a fare figli. Un segnale che è quasi come un bucaneve nell’inverno demografico, una speranza di arginare o almeno di rallentare il declino delle nascite che sembrava inarrestabile.
Nel 2024, infatti, l’indice di natalità dopo anni di discesa è tornato a risalire, seppur di poco. Se nel 2023 infatti l’indice – che misura il rapporto tra il numero di nati vivi in un anno e il totale della popolazione residente per mille – era sceso a 5,97 (quindi sotto la soglia psicologica di 6, un livello mai raggiunto prima), lo scorso anno è risalito a 6,15. È merito dei 1.297 neonati che hanno rallegrato le case dei padovani lo scorso anno (44 in più del 2023): luglio è stato il mese con più nascite, ben 141.
«È un segno di speranza, in un momento storico in cui il futuro non è proprio sorridente», commenta l’assessora ai servizi demografici Francesca Benciolini, che si occupa anche delle statistiche cittadine. Altro segnale importante per la città è che la popolazione residente è tornata sopra i 210 mila abitanti: un dato che però è frutto soprattutto dell’immigrazione.
Dove si nasce di più
Il rione del futuro a Padova è San Lazzaro: oltre a essere l’area in cui sorgerà il nuovo ospedale è anche il quartiere in cui il tasso di natalità è più alto e raggiunge un indice di 9,26. Il luogo in cui invece si fanno meno figli è Granze di Camin, dove il tasso è appena di 2,41 (ma c’è anche una popolazione piuttosto ridotta). Rioni molto fecondi sono: Ponte di Brenta (7,84), Brusegana (7,80), Sacro Cuore (7,75), Altichiero (7,59), ma anche l’Arcella che con 7,19 è comunque sopra la media cittadina.
Politiche per le famiglie
«Negli ultimi mesi aumenta anche la numerosità media delle famiglie. Vediamo genitori che hanno anche 3-4 figli, senza particolari motivazioni di tipo religioso – sottolinea ancora Benciolini – Forse abbiamo scavallato la generazione dei figli unici, e i neo-genitori di oggi sono persone che hanno fratelli e sorelle, che conoscono un contesto familiare ampio».
«Una rondine non fa primavera e le difficoltà per le famiglie sono molteplici. Non ultima quelle della casa e della stabilità del lavoro. E tuttavia ogni rondine è una speranza – aggiunge l’assessora al Sociale Margherita Colonnello – Sono dati che ci incoraggiano a fare sempre di più nell’ambito delle politiche per le famiglie. Sapendo che ne va del nostro futuro, e che deve essere costante l'impegno per una città a misura di bambine e bambini».
L’indice di mortalità
C’è da dire però che l’indice di mortalità è praticamente il doppio di quello della natalità ed è anche in leggero aumento rispetto al 2023 con un tasso di 12,1. Si può notare però, dal punto di vista statistico, che è comunque tornato a una media standard rispetto ai tre anni più duri del Covid (2020, 2021 e 2022) quando era salito oltre i 13 punti.
Il quartiere in cui si muore di più è Savonarola, in centro storico, dove il tasso raggiunge i 36,14. Sopra i 20 punti anche l’indica di mortalità a Forcellini, Porta Trento e Brentelle.
Prima si diceva che San Lazzaro è il rione del futuro. Vale anche per il fatto che è uno degli unici due rioni in cui il tasso di natalità supera quello di natalità, garantendo quindi un ricambio naturale positivo, quando nel resto della città se la popolazione cresce è solo grazie all’immigrazione. L’altro quartiere naturalmente in crescita è Salboro dove il tasso di natalità è di 7,18 mentre quello di mortalità è di 6,78.
Popolazione in crescita
Nel 2024 Padova è tornata a superare i 210 mila abitanti, dopo cinque anni in cui si era scesi sotto questa soglia psicologica. Per l’esattezza al 31 dicembre scorso i residenti in città erano 210.762 (di cui 109.488 femmine e 101.274 maschi).
Un numero che era sceso a 208.702 nel 2021, subito dopo il Covid. Come detto il saldo naturale è in negativo: ai 1.297 nati nel 2024 sono corrisposi 2.550 morti. Ma ci sono 9.084 persone immigrate a Padova (di questi solo 2.820 provengono dall’estero) e 6.936 persone che hanno lasciato la città. Altra piccola curiosità demografica: il 43,8% dei padovani è celibe o nubile, il 38,2% è coniugato, il 7,1% è vedovo, e il 4,2% divorziato.
«Tanta politica fatta per rendere vivaci i quartieri, e poi gli investimenti sui parchi, sulle connessioni grazie ai mezzi pubblici, e anche sule politiche abitative, stanno dando i frutti sperati. Un Comune attento a questi temi crea speranza, benessere, identità e, in definitiva, crescita», conclude Benciolini.
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