Acm verso il concordato In 120 senza stipendio
MONSELICE. Si avvia al concordato l’Acm, la storica azienda di autotrasporti monselicense entrata in crisi nelle scorse settimane. L’assemblea dei soci ha votato la messa in liquidazione della società, nominando come liquidatore l’ex presidente, Gianni Baù. Verso metà giugno è attesa la presentazione del concordato. Intanto restano ancora senza stipendio e senza cassa integrazione i 120 lavoratori, in gran parte autotrasportatori, rimasti disoccupati dopo che l’azienda ha di fatto chiuso i battenti.
«La scorsa settimana abbiamo avuto un nuovo incontro in Provincia, per valutare la situazione» spiega Romeo Barutta, sindacalista della Filt Cgil.
Purtroppo la situazione è tutt’altro che rosea. Le banche hanno congelato tutti i conti correnti, le fatture sono tutte pignorate. E i lavoratori stanno entrando nel quarto mese consecutivo senza ricevere uno stipendio. Proprio in Provincia, davanti all’assessore al Lavoro Massimiliano Barison, è arrivata la conferma che l’azienda è stata messa in liquidazione, con la nomina a liquidatore di Baù. «Mi pare paradossale nominare liquidatore la stessa persona che ha portato la società a questa situazione» commenta Barutta. «Da parte nostra esprimiamo un grande rammarico per l’incapacità dimostrata nella gestione dei problemi. Si è finito per scaricare tutto sui lavoratori. Una buona parte dei soci si sta riconvertendo in un’altra società consortile, senza coinvolgere i dipendenti. Abbiamo posto all’attenzione di Barison questa vergogna: hanno pensato solo a se stessi».
Purtroppo, per i lavoratori rimasti senza stipendio le prospettive non sono positive. La Provincia ha tentato di rivolgersi alla Cassa di Risparmio, ma ne è emerso solo che l’azienda è fortemente indebitata. Tutto, di conseguenza, si giocherà in sede di concordato, ma l’attesa per i lavoratori rischia di essere lunga. Sono partiti anche oltre 50 decreti ingiuntivi, ma anche questi saranno bloccati dalla procedura di concordato. Intanto, giace al Ministero la richiesta di cassa integrazione straordinaria. «Non abbiamo ancora il decreto» spiega Barutta «e quindi i lavoratori continuano a non percepire nulla. Per 15 o 20 di loro forse ci sarà uno spiraglio con una ditta di Marghera, ma la situazione è preoccupante».
Francesca Segato
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