Addio ad Amedeo Meo Bressa L’architetto che segnava i gol

/ CITTADELLA
Si è spento un pezzo di storia dello sport cittadellese, un calciatore di talento arrivato a giocare in serie B negli anni ‘50, un grande dirigente sportivo che seppe pure far giocare la squadra locale dell’Olympia con il Milan di Rocco, Rivera, Altafini e Maldini.
Sarà dato domani, alle 10.30, in duomo a Cittadella l’ultimo saluto ad Amedeo Bressa, 87 anni, architetto.
Ha chiuso gli occhi per sempre domenica, alle 17, nel reparto di Cardiologia dell’ospedale della città murata; lascia la moglie Oriella e il figlio Alessandro con Sabrina.
La notizia della sua scomparsa - fino ad inizio degli anni ’90 la famiglia aveva gestito anche un noto panificio in via Indipendenza a Cittadella - ha suscitato il profondo cordoglio degli sportivi cittadellesi. Impossibile ripercorrere al dettaglio quando fatto da “Meo”, come lo chiamavano tutti, che ha sempre saputo dimostrare anche fuori dai campi di calcio un particolare talento, fatto di carisma e dello stile di un uomo d’altri tempi. La sua carriera - fatta di tante reti - esplose negli anni ’50; i primi gol li aveva segnati da ragazzo nei campionati giovanili e poi in IV serie, era il prolifico centravanti dell’allora Olympia Cittadella 1947; di lì a poco sarebbe arrivato il grande salto, il top lo raggiunse in cinque campionati di Serie B nella Marzotto-Valdagno e poi al Venezia nella stagione 57/58. Appesi gli scarpini al chiodo dopo un paio di campionati a Treviso, iniziò la carriera di allenatore e dirigente, dove si seppe distinguere in un campionato in Promozione; memorabile fu l’organizzazione il 22 agosto del ‘62 dell’amichevole tra la squadra di Borgo Treviso ed i rossoneri scesi dal ritiro di Asiago e che di lì a poco avrebbero conquistato la Coppa dei Campioni, guidati dalla regìa del Golden Boy. «Una persona di veri valori e generosa, uno sportivo appassionato, un uomo gioviale», lo descrive così il direttore di corsa internazionale Pierluigi Basso. Tra gli storici soci-fondatori del Panathlon Club Cittadella con Angelo Gabrielli, Bressa si è fatto apprezzare anche come allenatore dei pulcini e degli esordienti a San Giorgio in Bosco, dimostrando uno stile indimenticato. Tifoso dei granata, «era una presenza fissa della Tribuna ovest del Tombolato e un punto di riferimento delle quotidiane discussioni sportive del mezzodì in piazza Pierobon», ricorda Basso. Con Lanfranco Lionello, Nillo Mabilia e Rino Piotto, Meo scrisse “Cittadella. Un secolo di calcio nella città murata”. La passione di una vita è stata trasmessa al figlio Alessandro, responsabile sicurezza dello stadio: «Mio padre è stata una gran persona. Sempre rispettoso, onesto, un vero galantuomo».––
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