Addio al biglietto unico tra gli autobus e i treni

PADOVA. Addio al biglietto ed all’abbonamento integrato tra Aps Holding e TrenItalia, che dava la possibilità ai singoli utenti ed alle famiglie degli studenti di risparmiare il 10% della spesa complessiva. L’integrazione tariffaria esisteva dal 1996 e, quindi, è stata abolita dopo 16 anni. Un drastico passo indietro rispetto a quanto avviene nel resto della penisola.
Ad esempio anche rispetto alla Campania, dove il biglietto e l’abbonamento regionale, chiamato Unico, sia per i mezzi pubblici su gomma che su rotaia, ideato dall’ex assessore ai trasporti, Ennio Cascetta (esponente del Pd) è in vigore da dodici anni. Dal primo gennaio chi è costretto, per motivi di lavoro o di studio, a prendere sia il treno che un bus dell’Aps, deve farsi due abbonamenti distinti, spendendo, naturalmente, più soldi e, per giunta, deve farsi due fila per rinnovare i due trimestrali, mensili o settimanali.
«Abito da sempre a Montegrotto» assicura Nicola Piran «Mio figlio va a scuola all’istituto tecnico industriale, ad indirizzo elettronico, Francesco Severi, a Padova, che si trova, esattamente, nel quartiere Mortise. Quindi prima usa il treno da Terme Euganee a Padova Centrale, viaggiando quasi sempre come una sardina in scatola e, poi, per arrivare a scuola deve prendere il bus numero 22 dell’Aps. Sino all’anno scorso avevo la possibilità di fare un unico abbonamento e potevo risparmiare il 10%. Con il nuovo anno, non so ancora se per responsabilità di TrenItalia, Aps Holding oppure della Regione Veneto, devo fare, ogni mese, due abbonamenti diversi. Con il risultato pratico che devo sborsare due euro in più. E gli svantaggi per noi utenti non sono finiti perché, con il ritorno al vecchio sistema tariffario, sono costretto a fare una doppia fila ogni mese che devo rinnovare l’abbonamento. Quando questi amministratori, in genere di nomina politica, faranno qualcosa a nostro vantaggio?» Tra l’altro c’è anche da dire che, mentre le tariffe dei biglietti singoli e degli abbonamenti di Aps Holding e di BusItalia sono rimasti gli stessi, quelle di TrenItalia, dal primo gennaio, sono cresciute del 5% sino a 80 chilometri e del 10% per le distanze successive all’interno della regione.
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