Addio caffè, spazio ai negozi Vescovi vende la torrefazione

Al posto dei grani di caffè potrebbero arrivare vestiti, profumi o anche un nuovo locale per la “movida” padovana. È tutto da scrivere il futuro della ex torrefazione Vescovi di via Vicenza che da oltre 50 anni troneggia all'angolo con via Volturno. Lo storico edificio ha appena chiuso i conti con il suo passato ottenendo il cambio di destinazione d'uso da industriale a commerciale. Ora la proprietà punta alla vendita e spera in un imprenditore “illuminato” che possa dare un nuovo volto ad uno dei simboli produttivi della città.
«Finalmente il Comune si è reso conto che la destinazione industriale non era adatta a quel luogo» spiega Barbara Sensi Vescovi, erede della storica azienda, «l'attività della Vescovi continua a Limena ma l'edificio che conteneva la torrefazione ora è in vendita». Le possibilità che si aprono per l’immobile, oltre mille metri quadrati di superficie tra piano terra e pianterreno, hanno un unico vincolo: mantenere la cubatura esistente (non sono quindi possibili ampliamenti) e concordare con il Comune ogni modifica alle finiture esterne, ad esempio per quanto riguarda gli infissi o i colori usati per la facciata.
Un nuovo inizio per l'ex torrefazione ma anche la fine di un lungo percorso burocratico curato da un team di progettisti composto dal geometra Andrea Giuliani e dagli architetti Emanuele Cesarato e Luca Sartori. I primi sopralluoghi per capire quale destino potesse avere l'edificio, costruito agli inizi degli anni '60 dalla famiglia Vescovi e che per decenni ha diffuso nel quartiere aroma di caffè, sono iniziati alla fine del 2011 ma solo due anni dopo è arrivato il via libera definitivo sotto forma di permesso di costruire con cambio di destinazione d'uso, da industriale a commerciale. Decisivo un comma contenuto nel decreto Sviluppo (legge 106 del 2011) che incentiva la razionalizzazione di edifici non residenziali dismessi. Quel fazzoletto di terra, secondo il piano regolatore del Comune, sarebbe destinato a zona residenziale di completamento. Ma la possibilità di riqualificare un edificio storico con un passato industriale ha convinto gli uffici tecnici di palazzo Moroni che hanno dato il via libera ai primi di ottobre con la pratica numero 3018/2012.
Ora si aprono le possibilità più fantasiose. I due piani con soffitti alti fino a 5 metri potrebbero ospitare un maxi negozio di abbigliamento, e non mancano le catene che anche a Padova hanno puntato sul contrasto tra moderno e antico per i loro punti vendita, oppure aprirsi ad altre categorie merceologiche come ad esempio la profumeria. La destinazione commerciale comprende anche il reparto food, dal pasto veloce e low cost al ristorante di lusso. Gli ampi piani potrebbero diventare anche spazi ricreativi o puntare sul direzionale, trasformandosi in uffici. «Questo edificio è un patrimonio della città» spiega il geometra Andrea Giuliani, «auspico che questo importante progetto venga realizzato da un grande imprenditore padovano».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova