Padova, emergenza case di riposo: mancano 300 operatori sociosanitari per l’estate
Con l’arrivo dell’estate, nelle Rsa di Padova esplode l’emergenza ferie e carenza di operatori sanitari. La Cisl Fp denuncia: oltre 300 operatori mancanti. Chiesto un piano regionale di reclutamento unificato

Si riaccende l’emergenza nelle case di riposo della provincia di Padova, dove la combinazione tra ferie estive e carenza cronica di personale rischia di compromettere l’assistenza agli anziani ospiti.
A lanciare l’allarme è la Cisl Funzione Pubblica, che evidenzia come il settore Rsa – tra strutture pubbliche e private – stia entrando in una fase critica.
«Solo nella provincia di Padova mancano all’appello oltre 300 operatori sanitari, tra OSS e infermieri – afferma Andrea Ricci, segretario generale Cisl Fp – Una carenza che già durante l’anno mette sotto pressione i lavoratori e che in estate rischia di diventare ingestibile».
Le 40 Rsa attive nel padovano, su un totale di 347 in tutta la regione, non possono rallentare l’attività: le esigenze assistenziali restano invariate, anzi crescono in complessità. A peggiorare il quadro, la frammentazione contrattuale che caratterizza il settore privato, con 4-5 contratti diversi applicati nelle varie strutture.
«Una condizione che spinge molti operatori a cercare condizioni economiche migliori altrove – aggiunge Franco Maisto, della Cisl Fp – e rende difficile costruire stabilità occupazionale nelle strutture».
Il sindacato chiede un intervento deciso da parte delle istituzioni regionali. «È il momento di pensare a un sistema di reclutamento unificato, almeno a livello veneto, per affrontare il problema alla radice – concludono Ricci e Maisto – e avviare finalmente il percorso legislativo per superare l’attuale frammentazione delle Ipab».
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