Amministratori Ater «Nomi imposti» Di Masi non ci sta

Quello che sembra profilarsi nella gestione condominiale in diversi complessi dell’Ater sembra essere un vero e proprio business dal carattere poco pubblico e molto privato. Sono ormai diverse le lettere inviate dagli assegnatari in cui si denunciano pratiche quantomeno poco trasparenti nella scelta degli amministratori condominiali.
«Sono rimasto molto sorpreso dalla fretta con cui l’Ater ha convocato un’assemblea con la presenza di tre soli proprietari su otto – scrive un inquilino dell’ente di via Raggio di Sole – e soprattutto dall’insistenza con cui il delegato dell’azienda ha proposto e alla fine ottenuto la presenza di un amministratore condominiale più costoso rispetto a quello che avevo individuato, rifiutato perché risultato non idoneo». Sulla base di quali criteri però l’Ater al condomino non l’ha spiegato. Per la scelta degli amministratori condominiali l’azienda regionale di edilizia territoriale si avvale, tra gli altri, della consulenza dell’avvocato Andrea Gabbani che in molti casi interloquisce direttamente durante le riunioni condominiali proponendo direttamente gli amministratori in nome e per contro dell’ente di via Raggio di Sole.
Per la gestione degli immobili, in particolare per le spese di ordinaria amministrazione, vige anche una convenzione con l’amministrazione comunale. Tanto che Palazzo Moroni, continuando a ricevere dagli assegnatari di alloggi comunali in carico all’Ater diverse lamentele sulla gestione dei condomini da parte di amministratori sempre più esosi, ha chiesto un incontro con il presidente dell’ente di via Raggio di Sole, Flavio Frasson. Colloquio nel quale l’assessore alle Politiche abitative, Giovanni Battista Di Masi, ha chiesto che gli alloggi di proprietà del Comune vengano d’ora in poi amministrati da tecnici scelti direttamente dall’amministrazione comunale. Tra i rilievi mossi alla direzione dell’ente regionale per l’edilizia residenziale c’è poi, in molti casi, la mancata promozione dell’auto gestione nelle pratiche di ordinaria amministrazione. L’Ater infatti dovrebbe farsi portavoce di promuovere la manutenzione, almeno per quanto riguarda le riparazioni ordinarie, dagli stessi condomini. Invece la via preferita è sempre più quella di rivolgersi agli amministratori condominiali. «E’ vero – conferma l’assessore alla Casa di Palazzo Moroni – ho chiesto un confronto con il presidente dell’Ater perché preferiamo che i nostri alloggi siano gestiti da amministratori condominiali di nostra scelta». Altro l’assessore non vuole aggiungere, anche se appare evidente come le relazioni tra i due enti siano piuttosto «fredde». Della questione degli amministratori condominiali privati negli alloggi pubblici, qualche mese fa si erano occupati anche i due consiglieri comunali leghisti, Luca Littamè e Mario Venuleo denunciando come la gestione degli alloggi sia ormai passata dalle mani pubbliche a quelle di alcuni privati. I consiglieri leghisti non hanno fatto mai nomi, ma quelli che girano tra i condomini Ater sono sempre quelli, legati allo studio di gestioni immobiliari Arcuum di corso di Milano o di altri professionisti come Lorenzo Martinoli che ha preso in gestione gli immobili Ater di via Polesine ai civici 4, 6, 10 e 12.
Matteo Bernardini
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