Anziana sbranata dai molossi: cade l’accusa di lesioni gravi
La pensionata padovana, che in seguito all’aggressione ha subìto l’amputazione di entrambe le braccia, per arrivare a processo avrebbe dovuto infatti querelare figlia e nipoti. Cosa che chiaramente non è successa

Cade l’accusa di lesioni colpose gravissime a carico di A.M., figlia della pensionata di 83 anni che il 18 aprile dello scorso anno era stata azzannata da cinque molossi nella propria abitazione di Mortise. La vittima non ha sporto querela nei confronti della figlia e degli altri due parenti, indagati a vario titolo per la vicenda, proprietari degli animali.
Lo stralcio dell’accusa è effetto dell’articolo 582 del codice penale, che rende perseguibile il reato di lesioni personali solo su denuncia della vittima.
La pensionata, che in seguito all’aggressione ha subìto l’amputazione di entrambe le braccia, per arrivare a processo avrebbe dovuto infatti querelare figlia e nipoti. Cosa che chiaramente non è successa.
Nel frattempo il pubblico ministero Marco Brusegan ha chiuso l’inchiesta, contestando ai tre indagati il reato di malgoverno degli animali, reato in questo caso procedibile d’ufficio. In particolare i tre non avrebbero garantito le condizioni di igiene necessarie per il mantenimento degli otto cani, tra cui l’omessa pulizia degli spazi condominiali (pubblici e privati) da urine e feci.
Provocando, secondo quanto contestato dalla procura, una condizione di sofferenza per le stesse bestie.
Uno dei familiari è inoltre accusato di violenza contro gli animali: due gli episodi accertati dagli investigatori e dei quali potrebbe dover rispondere a processo.
Il primo, quando G.S. avrebbe intenzionalmente fatto sbranare due cagnolini di razza Pinscher dal “branco” di otto Amstaff, nel momento in cui la cucciolata è diventata troppo numerosa.
È poi accusato di maltrattamento di animali, per avere in varie occasioni colpito con pugni i cani.
Subito dopo la vicenda la figlia aveva annunciato l’intenzione di regalare la cucciolata di Amstaff, tra cui Kira, ritenuto l’animale più vivace che avrebbe azzannato la 83enne.
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