Appello per la chiesa di Santa Giustina

TEOLO. Si prevedono tempi lunghi per la messa in sicurezza della chiesa del 1300 intitolata a Santa Giustina, a Teolo, dichiarata inagibile circa tre mesi fa dai vigili del fuoco a causa di un...

TEOLO. Si prevedono tempi lunghi per la messa in sicurezza della chiesa del 1300 intitolata a Santa Giustina, a Teolo, dichiarata inagibile circa tre mesi fa dai vigili del fuoco a causa di un movimento franoso che ha un fronte di 200 metri. L’arciprete don Luigi Goldin, parroco di Teolo e Castelnuovo, lancia un appello agli enti pubblici di competenza affinché si attivino almeno per gli accertamenti sulla frana che, evidenzia il sacerdote, «interessa la chiesa e altre proprietà private sia a monte che a valle del monumento».

Don Goldin, ancora a dicembre, subito dopo l’ordinanza di chiusura, ha interessato del problema Comune, Curia, Soprintendenza, Ente Parco e Regione Veneto. «Dalla Regione, che ha risposto di non avere né competenza né i soldi per risolvere il problema, mi sarei aspettato almeno un sopralluogo così avrebbero capito che lo smottamento non interessa solo la chiesa», afferma don Goldin. «Lasciando tutto com’è non so come andrà a finire, anche perché siamo prossimi alla primavera, stagione delle piogge: la situazizone potrebbe peggiorare».

Nei giorni scorsi qualcosa si è mosso: un geologo mandato dal Comune ha fatto un sopralluogo sul terrapieno dietro la chiesa e sulle crepe comparse sulle pareti della sacrestia dov’è in atto il movimento franoso. «Il Comune, seppure nella ristrettezza dei fondi, è l’unico ente che finora si è interessato del problema», aggiunge il parroco. «Speriamo si riesca prima delle piogge a installare gli strumenti necessari a monitorare la frana. Per ora il geologo ha sconsigliato i carotaggi per individuare a che profondità il colle è stabile». Don Luigi Goldin ha vissuto un’esperienza simile quand’era parroco a Castelnuovo.

Gianni Biasetto

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