Lavori del tram a Voltabarozzo, i ”No rotaie”: «Chiusi 13 negozi»

L’accusa dell’associazione: a farne le spese le piccole attività commerciali. «Il quartiere sta perdendo la sua identità, in molti si sono trasferiti altrove»

Edoardo Fioretto
Il cantiere del tram a Voltabarozzo
Il cantiere del tram a Voltabarozzo

Si preannuncia un’estate rovente per gli automobilisti padovani, ma non sarà per il riscaldamento globale questa volta. O almeno questo sostengono gli attivisti dell’associazione “No rotaie” che all’annuncio del calendario degli interventi estivi per la realizzazione della seconda e terza linea del tram, hanno sottolineato il peso diretto (e indiretto) che i cantieri avranno sulla città.

«Le promesse sono tante, i lavori infiniti, ma la pazienza è già esaurita da tempo», sostiene Liliana Gori, referente dell’associazione che riunisce i comitati dei diversi quartieri interessati dalle opere del sistema Smart.

C’è da dire che sicuramente il periodo estivo è il momento dell’anno in cui l’impatto dei cantieri si fa più morbido, tra la chiusura delle scuole e gli esodi nelle settimane di ferie che in alcuni momenti di agosto lasciano le strade deserte. Eppure, di fronte ai cantieri più importanti e nelle aree più delicate, è probabile che gli automobilisti dovranno fare il callo su rallentamenti e deviazioni. Tra i punti più critici non mancano Corso Milano e via Falloppio, nodi della viabilità per il centro e la zona ospedali.

Ma non sarà solo il tempo perso al volante a crucciare i no-rotaie. «Il problema sono gli effetti indiretti di questi cantieri», spiega ancora Gori. Ma quali sono questi effetti indiretti, le si chiede. «Sono le chiusure dei negozi – replica subito – che in alcune zone della città hanno subìto i lunghi periodi di chiusure delle strade, deviazioni, e riduzione dei parcheggi. Ne è un caso il quartiere di Voltabarozzo.

In meno di un anno e mezzo hanno chiuso undici attività: a queste se ne aggiungono altre due che da domani non rialzeranno più le serrande: la pasticceria Trolese e il negozio di vestiti Emme Look». Ad avere già chiuso sono piccole attività di quartiere: dalla ferramenta al negozio di riparazione bici, la merceria, un negozio di arredamento. Tutti sui trecento metri di via Piovese, all’altezza delle aree interessate dai cantieri del Sir 3. Resistono un panificio, un’edicola, due sexy shop, due edicole e tre pizzerie: questi i servizi per i circa seimila residenti del rione.

«Il quartiere di Voltabarozzo sta perdendo la sua identità, dove tutto il necessario era a portata di gambe oggi ha chiuso o si è trasferito altrove», sostiene la referente no-rotaie. «In tanti sostengono che aprire così tanti cantieri in contemporanea in una città piccola come Padova avrebbero avuto degli effetti negativi – aggiunge – e purtroppo le chiusure di così tanti negozi ne sono la diretta conseguenza.

Ne è un esempio la pasticceria Trolese (in via Piovese 152) che dopo i lavori è passata da avere cinque posti auto a tre». Sul marciapiedi davanti alle vetrine è stato ricavato lo spazio per un palo di trasmissione del tram, che occupa spazio anche sugli stalli per le auto. Quindi Gori conclude: «Ormai ci stanno abituando a sopravvivere al cantiere successivo, ma nel frattempo i negozi di prossimità stanno chiudendo tutti, uno dopo l’altro».

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