Apre al Bo la palestra per allenare la vista

Si chiama Neuro.Vis.Us la prima palestra per gli occhi targata Università di Padova. Un luogo dove poter correggere, grazie ad esercizi ad hoc, una lunga serie di difetti della vista: un allenamento...
CARRAI - CS STAMPA PSICOLOGIA NUOVI LABORATORI LIRIPAC
CARRAI - CS STAMPA PSICOLOGIA NUOVI LABORATORI LIRIPAC

Si chiama Neuro.Vis.Us la prima palestra per gli occhi targata Università di Padova. Un luogo dove poter correggere, grazie ad esercizi ad hoc, una lunga serie di difetti della vista: un allenamento dell’occhio e voilà, sparisce pure la miopia lieve. Motto del centro, inaugurato ieri in via Belzoni 80, all’interno del dipartimento di Psicologia del Bo, “migliorare la visione attraverso il training neurovisivo”. Mente dell’operazione, la professoressa Clara Casco, che ha messo insieme un pool di specialisti per dar vita al progetto. «I disturbi della vista - spiega Clasco - spesso sono di origine corticale. In altre parole la visione inizia, ma non finisce nella retina». La riabilitazione permette di migliorare la vista attraverso esercizi che inducono plasticità nelle reti neuronali.

«Il centro - spiega la docente del Bo - si rivolge alle persone ipovedenti a seguito di patologie come le maculopatie, l’emianopsia, i traumi cranici. Ma anche a chi voglia aumentare la visione post chirurgica, ridurre i disturbi dell’apprendimento. Un capitolo è pure dedicato agli sportivi che vogliano potenziare la loro visione statica e dinamica, centrale e periferica». Differenziati i tipi di training proposti dal centro d’ateneo, che lavora gomito a gomito con il centro Configliachi per ipovedenti diretto da Giovanni Sato: dall’allenamento neurovisivo a quello oculomotorio fino alla stimolazione elettrica transcranica. «L’evidenza scientifica alla base dei nostri studi è di recente acquisizione: esiste plasticità neuronale anche nell’età adulta e nella vecchiaia», sottolinea Clasco. A valutare se il paziente possa essere sottoposto allo speciale training sarà l’oculista, in grado di determinare se il disturbo alla visione riguarda i processi visivi periferici (l’occhio) o corticali (le aree del cervello che possono essere sollecitate dagli esercizi). (fa.p.)

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