Aps Holding e BusItalia Pavin benedice la fusione

Il presidente di Confindustria interviene nel dibattito in vista del voto di ratifica «Il sistema di trasporto pubblico non ha alternative se si vuole evitare il baratro»
CAIAFFA - ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA. MASSIMO PAVIN
CAIAFFA - ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA. MASSIMO PAVIN

Anche Confindustria si schiera a favore della fusione tra Aps Holding e BusItalia. «Nessuna alternativa all’aggregazione». È questo il senso del commento di Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova, sulla fusione tra la società di trasporti locali Aps Holding e BusItalia, azienda di proprietà di Ferrovie dello Stato, che gestisce già il servizio di trasporto extraurbano (ex Sita). Un colosso da 100 milioni di euro, la futura Busitalia Veneto, che con 971 dipendenti, 650 autobus e 16 tram, sarà in grado di trasportare ben 80 milioni di passeggeri l’anno a Padova e Rovigo, il 20% di tutti gli utenti del Veneto. L’ultima parola ora tocca al Consiglio comunale che deve ratificare l’accordo raggiunto dalle due società. E tuttavia un sì non è poi così scontato valutando le molteplici divergenze che le forze in campo esprimono a riguardo. L’assemblea cittadina, divisa tra le diverse posizioni della maggioranza e l’ostilità dell’opposizione, rischia addirittura di veder slittare a dopo le elezioni il via libera alla fusione. Una partita che si gioca tutta in questi pochi giorni, dopo l’accelerazione dovuta alla presentazione, mercoledì scorso, dell’accordo tra le parti con il sindaco reggente Ivo Rossi, assieme al presidente di Aps Holding Amedeo Levorato e all'amministratore delegato di Busitalia Renato Mazzoncini. Nel frattempo l’accordo ha incassato la guardinga apertura del sindacato che, pure in attesa di un protocollo che ufficializzi le condizioni, si dice rassicurato dalle garanzie del sindaco reggente su livelli occupazionali, salari e qualità del servizio. Ora anche Confindustria, attraverso le parole del suo presidente Masssimo Pavin, si schiera nel dibattito: «Il processo di aggregazione e concentrazione nel sistema di trasporto pubblico locale in Italia non ha alternative se si vuole evitare il baratro di deficit strutturali e crescenti, da ripianare a spese della collettività», ha detto il presidente di Confindustria Padova, «Il fatturato del trasporto pubblico locale in Italia copre solo il 30% dei costi, tre quarti dell’offerta resta inutilizzata».

Economie di scala, gestione imprenditoriale e riduzione degli sprechi sono dunque le priorità su cui gli industriali puntano per un servizio di trasporto pubblico efficiente. «Per questi motivi», ha concluso Pavin, «ritengo che il percorso di aggregazione delle aziende di trasporto pubblico locale del Veneto che si va delineando, per ora imperniato su Aps Holding e BusItalia, meriti di essere approfondito e valutato nelle sedi amministrative competenti, specie se sarà aggregante di altre realtà regionali».

Riccardo Sandre

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