Arca del Santo ad Anguillara Veneta, deserta anche la seconda asta: ora costa come una villetta

Un’altra fumata nera per la vendita della villa. Nuova data il 3 novembre, il prezzo scenderà a 275.500 euro

La VIlla Arca del santo ad Anguillare Veneta
La VIlla Arca del santo ad Anguillare Veneta

Nuova fumata nera per la vendita della Villa Arca del Santo, anche la seconda asta è andata deserta. Nessuno si è fatto avanti per acquistare lo storico complesso, simbolo del potere che la Veneranda Arca del Santo ha esercitato per secoli praticamente su tutto il territorio comunale.

Il prezzo a base d’asta della villa, un complesso da 1.400 metri quadrati con un parco di quasi 23 mila metri quadrati, era di 367.500 euro ma non è arrivata alcuna offerta. A questo punto il liquidatore del fallimento del Ceis, il Centro Padovano di Accoglienza e Solidarietà, che a metà degli anni Novanta aveva acquistato la villa per farne un centro di accoglienza per tossicodipendenti, tenterà di nuovo la vendita il 3 novembre, alle 16 e il 20 dicembre alla stessa ora, sempre nella sede dello studio Terrin e associati a Padova.

Oltre alle date è già stabilito che il prezzo a basta d’asta continuerà a scendere: il 3 novembre si parte da oltre 90 mila euro in meno, per la precisione da 275. 500 euro ma, se anche questo tentativo non dovesse andare a buon fine, il 20 dicembre la base d’asta sarà di 206.500 euro, sempre con rilanci minimi di 5 mila euro.

Come prevedibile la vendita di questi beni è piuttosto complessa perché si tratta di edifici storici sottoposti a vincoli e quasi sempre bisognosi di una radicale ristrutturazione. Il che si traduce in un sensibile aumento dell’investimento, oltre al prezzo dell’asta.

Chi è interessato all’acquisto si troverà anzitutto a fare i conti con il diritto di prelazione che potrebbe esercitare il Comune. Di fronte ad una offerta l’amministrazione di Anguillara avrà un mese di tempo per farsi avanti e reclamare il bene allo stesso prezzo offerto dal potenziale acquirente. In caso contrario la villa sarà venduta, ma non tutta, perché l’Oratorio di Sant’Antonio è escluso dall’asta e dovrà essere ceduto gratuitamente al Comune, come previsto da un accordo stipulato in occasione del restauro dell’antica chiesetta. Ci sarà poi da riparare il tetto dell’intera ala ovest e curare il giardino, per una spesa stimata tra i 250 e i 300 mila euro. A questo vanno poi aggiunti i costi di manutenzione, che per il primo periodo sono previsti intorno ai 30 mila euro l’anno, considerata l’estensione del parco e una sistemazione minima degli edifici per quanto riguarda serramenti e impianti. Intanto, in virtù di un accordo con il curatore, il Comune può usare la villa per 100 giorni l’anno. —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova