Arcella in lutto, è morto Zin il patron della società Juvenilia

Si è spento a 82 anni dopo una lunga malattia, dal 1972 si occupava di sport «Non solo uno sportivo ma un educatore nei confronti di migliaia di ragazzi» 

PADOVA. È morto Gianni Zin, il conosciutissimo fondatole della Juvenilia, una colonna del mondo dello sport padovano. Zin, dopo una lunga malattia, affrontata sempre con dignità e coraggio, se n’è andato a 82 anni. Lascia la moglie Lilly ed i tre figli Francesco, Caterina ed Angela. Lo piange tutto il mondo sportivo giovanile dell’Arcella. Nel 1972 (quando era sindaco Ettore Bentisk) ha fondato l’associazione Juvenilia assieme a Luciano Faggin (che ne fu il primo presidente), Vittorio Prisco, Pier Giorgio Vito e Gianfranco Turetta, ne è stato a lungo presidente e, in questi ultimi anni, era stato nominato presidente onorario.

Il saluto della sua società

Abitava all’Arcella, in zona Case dei ferrovieri. I funerali saranno mercoledì alle 15 nella chiesa del Buon Pastore, in via Tiziano Minio. Sul sito della Juvenilia è apparsa una grande scritta “Ciao Gianni, grande cuore arancio-nero”, cioè i colori della società sportiva.

Prima di andare in pensione, ha lavorato per decenni all’Hotel Plaza, in corso Milano, negli anni della gestione Zanin, ma la sua grande passione, durata tutta la vita, è stato l’amore per lo sport giovanile, in particolare per il calcio, la pallacanestro e la pallavolo. Con il calcio è stata raggiunta la seconda categoria e con il volley la B1 nazionale. Una vita intera rivolta ai bisogni dei ragazzi, compresi i piccoli ed i giovanissimi, che ha sempre seguito con infinita dedizione come se fossero tutti suoi figli.

Una vita all’Arcella

«Gianni non lo dimenticheremo mai – osserva Andrea Dalla Venezia, ex direttore di banca e già presidente dell’associazione – Era il padre di tutto il mondo sportivo associativo dell’Arcella. Non solo uno sportivo, ma un vero e proprio educatore nei confronti dei ragazzi che seguiva personalmente sia nel campetto di calcio e sia nella tensostruttura di via Tiziano Minio. Lascia un vuoto incolmabile non solo all’interno della comunità che ruota intorno ai Rogazionisti della parrocchia del Buon Pastore, ma in tutta l’Arcella, dov’era molto conosciuto e stimato da tutti quelli che si portano nel cuore l’amore per lo sport giovanile, che ovunque è considerato come il deterrente ottimale nei confronti delle eventuali strade pericolose che i ragazzi ed i giovani possono intraprendere se non vengono seguiti da nessuno e dalla famiglia. Sono sicuro che ai suoi funerali verrà davvero tanta gente, nonostante l’ostacolo delle ovvie normative anti Covid».

Nel corso degli anni Zin ha ricevuto una valanga di premi. Tra cui una targa dal Csi (Centro sportivo italiano) ancora oggi custodita nella casetta del campetto di calcio, di questo scampolo di Arcella frequentato da tantissimi bambini e ragazzi. —

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