Arco del Falconetto parte il nuovo restauro Impiegati 25 mila euro

L’intervento conservativo è promosso da Scauteste L’acqua mette a rischio la pietra porosa del monumento

ESTE. È, indubbiamente, uno dei monumenti più preziosi di Este. Eppure, per salvarlo dal degrado del tempo, bisogna far conto quasi esclusivamente sulla dedizione di un’associazione e sul buon cuore di qualche benefattore.

L’Arco del Falconetto ritorna ad essere oggetto di un importante cantiere di restauro conservativo, a 25 anni dall’ultimo importante intervento che di fatto salvò questo monumento lasciato ad un poco dignitoso degrado. Regìa, e soprattutto cuore, di questo nuovo intervento è l’associazione Scauteste Onlus, realtà che raccoglie cittadini di Este che hanno condiviso l’esperienza negli scout e che oggi vanta il comodato d’uso “assoluto” di Villa Benvenuti, il cui accesso è proprio rappresentato dall’Arco del Falconetto.

Per descrivere l’importanza di questo monumento basta pensare che l’opera è del 1525 e porta la firma, e il nome, del famoso architetto veronese Giovanni Maria Falconetto. L’arco era opera di abbellimento, ma forse anche fondale di un teatro all’aperto, del parco di proprietà di Alvise Cornaro, tra i più vivaci animatori culturali dell’epoca, già amico del Ruzante.

Oggi anche questo monumento, così come Villa Benvenuti col suo parco verde, è di proprietà della Fondazione Santa Tecla, che ha concesso il comodato d’uso a Scauteste. I lavori compiuti da questa realtà sono stati fondamentali per il recupero di questo sito: non si contano le ore e le risorse investite per rendere di nuovo fruibile l’area della villa, porta del centro storico atestino.

«L’ultimo serio intervento di manutenzione dell’Arco del Falconetto è del 1995» ricorda Gianni Migliorin, anima di Scauteste «In quegli anni l’arco versava in condizioni pessime. L’esposizione agli agenti atmosferici stava causando fenomeni di defogliazione del manto, rischiando di far perdere all’arco rilievi e parti scolpite. Lo stesso pericolo che il monumento sta vivendo oggi». Gli stucchi e le decorazioni tengono, ma la pietra utilizzata è molto porosa e l’acqua inevitabilmente mette a rischio il monumento. Da qui la necessità di una seria manutenzione: Scauteste investirà quasi 25 mila euro, raccolti perlopiù grazie a benefattori. Su tutti Banca Patavina, Veneta Mineraria, Ferrioli srl, Sesa, Ber Fin di Francesco De Nadai e Komatsu. Il cantiere comincerà a fine giugno e continuerà fino al termine di settembre. —

Nicola Cesaro

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