Allarme Hiv, 60% di diagnosi tardive: «Un sommerso di 9 mila persone»

Dal 21 al 23 maggio al Centro congressi Icar, la conferenza italiana sull’Aids: test gratuiti e anonimi sul Piovego

Simonetta Zanetti
Una precedente edizione di Icar, il più importante convegno internazionale sull’Hiv
Una precedente edizione di Icar, il più importante convegno internazionale sull’Hiv

Padova si conferma in prima linea nella lotta all’Hiv: il virus, infatti, continua a correre, seppur sottotraccia rispetto agli anni della lotta in prima linea.

Secondo i dati 2024 del Coa, il Centro operativo dell’Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, il numero complessivo di persone con infezione da Hiv in Italia è stimato intorno a 140 mila, con prevalenza dello 0,2 per 100 residenti e con un aumento di casi nella maggior parte delle regioni italiane. Il Veneto non fa eccezione, con un incremento del 9% (163 casi nel 2023 rispetto ai 150 del 2022), in linea con la media nazionale del 10% e con un’incidenza di 1,1 per 100 mila residenti. Nel 2023 il 76% dei nuovi casi rilevati ha riguardato maschi.

A ulteriore conferma dell’incremento dei casi, a livello locale, nei primi 11 mesi del 2024 nell’Uoc di Malattie Infettive diretta dalla professoressa Anna Maria Cattelan in Azienda Ospedale Università, sono state 49 le nuove diagnosi di Hiv.

Nell’ultimo decennio è aumentata la quota di diagnosi tardive – ovvero persone in fase clinicamente avanzata o con Aids conclamata – che è arrivata a toccare il 60%. Si reputa che servano test per un sommerso stimato di 9 mila persone, mentre altre 16 mila con infezione necessitano di trattamenti più efficaci e supporto nell’aderenza terapeutica.

Lo scenario è chiaro, e per questo la comunità scientifica e quella delle persone con Hiv lanciano un appello affinché si metta in campo un’azione decisa in vista della 17esima edizione di Icar - Italian Conference on Aids and Antiviral Research che si tiene dal 21 al 23 maggio al Centro congressi.

Del resto, spiegano gli infettivologi, gli strumenti avanzati a disposizione dalla ricerca scientifica ci sono: la terapia antiretrovirale permette di garantire una sopravvivenza alle persone con Hiv sempre più simile a quella della popolazione generale; la regolare assunzione della terapia può sopprimere la viremia fino a renderla non rilevabile e il virus non trasmissibile. Gli obiettivi pertanto sono chiari: servono test, trattamenti rapidi, attenzione alla qualità di vita delle persone che convivono con l’infezione, strategie per prevenire le comorbidità.

Per Icar, per la prima volta in Veneto, sono attesi oltre 1.200 tra clinici, ricercatori, infermieri, operatori sociali, volontari delle associazioni della community, per un’iniziativa che si conferma punto di riferimento per la comunità scientifica in tema di Hiv-Aids, epatiti, infezioni sessualmente trasmissibili, virus emergenti.

Il coinvolgimento della cittadinanza si concretizzerà anche con i test – anonimi, gratuiti e affidabili – per Hiv, epatite B e C, sifilide. L’appuntamento è sul lungargine del Piovego il 21 maggio dalle 18.30 alle 24 e il 22 e il 23 dalle 18.30 alle 23.

«Le sfide poste dall’Hiv si stanno rinnovando» sostiene Paolo Meli dell’associazione Comunità Emmaus di Bergamo «l’efficacia della terapia porta a riflettere sull’invecchiamento delle persone con l’infezione quando aumentano le comorbosità e le possibili interazioni farmacologiche. Abbiamo importanti strumenti di prevenzione come la profilassi pre-esposizione. I progressi scientifici non implicano una sconfitta dell’infezione, ma devono costituire lo stimolo a rinnovare l’attenzione verso una realtà che ha mutato alcuni aspetti fondamentali».

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