Arriva a Padova in carrozzina tornerà a casa sulle sue gambe

Debora è arrivata a Padova in sedia a rotelle e tornerà a casa sua, a Kinshasa, capitale del Congo, sulle sue gambe. La sua situazione era complessa, ma grazie ad un lungo e delicato intervento chirurgico, seguito da un’efficace riabilitazione, la ragazza è tornata in piedi. Attualmente cammina con l’aiuto di una sola stampella ed è pronta per tornare al suo Paese, ma in attesa che riaprano le frontiere ne approfitta per continuare con la fisioterapia. La ragazza ha appena 24 anni e studia ingegneria all’università della sua città: la necrosi di entrambe le teste dei femori le aveva tolto quasi del tutto la possibilità di camminare.
il problema dell’anemia
A complicare la sua situazione c’era un’importante anemia falciforme, patologia poco diffusa in Italia ma molto nei paesi africani. Grazie ad un’associazione, quindi, la famiglia (che conosceva bene Padova, perché il papà di Debora ha studiato qui) è stata messa in contatto direttamente con il professor Enrico Sartorello, primario di Ortopedia al Sant’Antonio, che ha seguito direttamente il caso. La notizia di questo intervento è stata data ieri dal governatore Zaia durante il consueto punto stampa per l’emergenza sanitaria.
Debora è arrivata a Padova il 19 febbraio e qui è iniziato il suo lungo percorso: l’intervento era molto delicato non solo perché la ragazza necessitava di una protesi bilaterale all’anca, ma anche per la sua patologia. Per seguirla è scesa in campo una nutrita équipe. A capo il professor Sartorello, poi i chirurghi Luisa Burri, Salvatore Riso e Stefano Concheri, la geriatra Giovanna Romanato, l’ematologa Laura Sainati, Tiziana Tison del trasfusionale, l’infettivologa Emma Conti e l’anestesista Sabrina Boraso.
lavoro di squadra
«Con alcune di queste colleghe», racconta la dottoressa Romanato, «non ci siamo mai viste di persona, ma ci sentivamo quotidianamente al telefono: di questi tempi, si lavora anche così. La sintonia comunque è stata subito perfetta: la situazione di questa ragazza era difficile fin dall’inizio e altre complicazioni sono insorte strada facendo, ma grazie ad una collaborazione molto virtuosa tra numerosi specialisti l’obiettivo è stato raggiunto pienamente. Dopo l’intervento chirurgico la paziente è tornata in reparto da noi, a Ortopedia, dove ha iniziato la riabilitazione. Ora potrebbe tornare a casa ma è bloccata: subito dopo il suo arrivo è scoppiata l’emergenza coronavirus e quindi sono insorte altre difficoltà, anche per i genitori che volevano venire a trovarla. In generale comunque è andato tutto molto bene e adesso approfitta della permanenza per continuare la riabilitazione. È arrivata qui che faceva al massimo pochi metri e ora cammina agevolmente con l’aiuto di una sola stampella».—
Silvia Quaranta
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