Ascom, soldi in nero ai dipendenti
Il processo alla vecchia dirigenza: «Presi 1.500 euro»

EX VERTICI DELL’ASCOM. Luigi Vianello, a sinistra, e Gianfranco Chiesa
All'Ascom capitava che i dipendenti prendessero soldi fuori busta, in nero, oltre allo stipendio. E' emerso ieri in aula durante il processo nei confronti degli ex vertici dell'Associazione commercianti di Padova. Sul banco degli imputati l'ex presidente Gianfranco Chiesa (alla guida dell'associazione per due mandati), l'ex direttore Luigi Vianello e il suo segretario personale Paolo Toniato. Per tutti l'accusa è di appropriazione indebita.
«Dopo il trasloco della sede avvenuto nel 2003 - ha dichiarato in aula Alessandro Moretto, dipendente Ascom - mi fu corrisposto un premio di 1.500 euro in contanti, in nero, dal dottor Vianello. Era stata una sorta di gratifica eccezionale per quel lavoro specifico». In precedenza anche il dipendente Giacomello aveva raccontato in aula di aver ricevuto 2.000 euro per il trasloco della sede, sempre denaro che non figurava nella busta paga. E' stato sentito poi Antonio Artuso, fattorino dell'associazione. «Capitava che mi davano soldi in contanti - ha detto - tramite il signor Toniato, per acquistare dei francobolli. La cifra era variabile, dipendeva dalle esigenze di spedizioni che avevo, in prossimità delle feste di Natale c'era maggiore richiesta. All'epoca c'erano ancora le lire ed è capitato che facevo spese di francobolli di 5-10 milioni. Il giornalino Ascom News lo spedivamo anche a 10 mila indirizzi. Le ricevute delle tabaccherie le consegnavo sempre in amministrazione». «Di fatto si trattava di fondi in nero - commentava fuori dall'aula al termine del processo l'attuale direttore dell'Ascom, Federico Barbierato, parte civile in rappresentanza dell'associazione con l'avvocato Monica Cornaviera - Ma perché non venivano fatti figurare in busta paga? Erano soldi dell'associazione. L'Ascom è stata danneggiata visto che quel denaro non è finito tra i costi e non è stato possibile scaricarlo. Viene da chiedersi a quanto ammontavano i fondi neri a disposizione». Nelle scorse udienze si era anche dibattuto di un preventivo di 5.232 euro risalente al 2004 per una fornitura di prodotti in pelle che risultava pagata. Ma in merito al quale non c'era una fattura della merce. Si trattava di portafogli da regalare ai dipendenti. L'accusa contesta a Chiesa, Vianello e Toniato, dall'esame dei bilanci, prelievi di denaro per spese di rappresentanza, viaggi e trasferte coperte da documentazione giustificativa ma che potrebbero occultare, in realtà, acquisti per fini personali. Tra le contestazioni una crociera fatta da Chiesa e da Vianello con le mogli in occasione del Capodanno organizzata dalla Confcommercio di Roma nel gennaio 2004, con pranzi e cene pagate attraverso la carta di credito Ascom. E ancora un'altra crociera con soggiorno ad Arzachena, in Sardegna, per Vianello e consorte: quest'ultima avrebbe dovuto andare a spese proprie anziché a carico dell'associazione di categoria Un meeting a Villasimius, sempre in Sardegna, con sedute in un centro benessere pagate dall'Ascom E poi acquisti da parte di Vianello nel negozio Henry Cotton's per 1.150 euro con carta di credito Ascom. Per gli imputati si trattava di omaggi da destinare a clienti nell'ambito dell'attività dell'associazione. Presenti in aula gli imputati difesi dai penalisti Gianni Morrone, Barbara Bisinella ed Emanuele Fragasso. Il processo è stato rinviato al 12 aprile 2011 quando è in programma l'esame degli imputati. In quella data verranno acquisite le relazioni dei consulenti per brevità processuale, così non saranno ascoltati in aula (accusa e difesa si sono accordati).
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